Il fenomeno della medicalizzazione della gravidanza è attualmente uno dei problemi ostetrici più discussi e tra questi in particolare il continuo aumento del ricorso al parto cesareo.L’Italia ha uno dei valori più elevati al mondo e il primato assoluto tra tutti i paesi dell’Unione europea. Un aspetto particolare del già singolare profilo epidemiologico italiano è che la proporzione di parti cesarei, oltre ad essere in continuo aumento senza mostrare alcun accenno di inversione di tendenza, ha valori diversi nelle differenti realtà regionali. Tra queste sono soprattutto le regioni del Sud Italia, in cui attualmente quasi un parto su due avviene con taglio cesareo, che complessivamente riportano, dal 1993, le proporzioni più alte. I determinanti di questo fenomeno sono quindi complessi da analizzare e molto probabilmente intrecciati tra di loro. Oltre a ragioni economiche si riconoscono fattori di tipo organizzativo (la mancanza ad esempio di una guardia ostetrica attiva in tutti i punti nascita), carenze strutturali (non tutti i punti nascita ad esempio possono offrire, a parità di rischio ostetrico, lo stesso livello di sicurezza), fattori culturali (come la mancanza di linee-guida o percorsi nascita condivisi e basati sulle migliori evidenze scientifiche) e fattori socio-culturali .
Parti cesarei
FANTINI, MARIA PIA;DALLOLIO, LAURA
2009
Abstract
Il fenomeno della medicalizzazione della gravidanza è attualmente uno dei problemi ostetrici più discussi e tra questi in particolare il continuo aumento del ricorso al parto cesareo.L’Italia ha uno dei valori più elevati al mondo e il primato assoluto tra tutti i paesi dell’Unione europea. Un aspetto particolare del già singolare profilo epidemiologico italiano è che la proporzione di parti cesarei, oltre ad essere in continuo aumento senza mostrare alcun accenno di inversione di tendenza, ha valori diversi nelle differenti realtà regionali. Tra queste sono soprattutto le regioni del Sud Italia, in cui attualmente quasi un parto su due avviene con taglio cesareo, che complessivamente riportano, dal 1993, le proporzioni più alte. I determinanti di questo fenomeno sono quindi complessi da analizzare e molto probabilmente intrecciati tra di loro. Oltre a ragioni economiche si riconoscono fattori di tipo organizzativo (la mancanza ad esempio di una guardia ostetrica attiva in tutti i punti nascita), carenze strutturali (non tutti i punti nascita ad esempio possono offrire, a parità di rischio ostetrico, lo stesso livello di sicurezza), fattori culturali (come la mancanza di linee-guida o percorsi nascita condivisi e basati sulle migliori evidenze scientifiche) e fattori socio-culturali .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.