Il capitolo invita a riflettere sul versante “visivo” della ricerca etnografica, con l’obiettivo di generare una maggiore consapevolezza rispetto alla produzione e all’uso delle immagini, considerando gli attuali dibattiti relativi al ruolo che hanno nella produzione e diffusione della conoscenza antropologica. Concentrandosi specificamente sulle immagini fotografiche, l’autrice delinea alcuni passaggi della storia che connette antropologia e fotografia, per ragionare sulla necessità di allontanarsi dal paradigma realista della documentazione oggettivante e “praticare la visualità” in modo critico e creativo. La fotografia non è qui pensata soltanto come strumento per la registrazione della realtà e la rilevazione di “dati”, ma come possibilità narrativa autonoma e strategia di intervento nelle prassi applicative e collaborative che caratterizzano la ricerca sociale e visuale nella contemporaneità. Il contributo si sofferma inoltre sulle responsabilità della rappresentazione fotografica dal punto di vista dell’etica e della deontologia professionale, alla luce delle innovazioni tecnologiche, dei cambiamenti in materia di privacy e consenso e dell’importanza della condivisione e restituzione del materiale visuale con le comunità e i soggetti coinvolti nella ricerca.
SCARDOZZI C (2024). Oltre le parole: etnografia e ricerca visuale. Roma : Carocci.
Oltre le parole: etnografia e ricerca visuale
SCARDOZZI C
2024
Abstract
Il capitolo invita a riflettere sul versante “visivo” della ricerca etnografica, con l’obiettivo di generare una maggiore consapevolezza rispetto alla produzione e all’uso delle immagini, considerando gli attuali dibattiti relativi al ruolo che hanno nella produzione e diffusione della conoscenza antropologica. Concentrandosi specificamente sulle immagini fotografiche, l’autrice delinea alcuni passaggi della storia che connette antropologia e fotografia, per ragionare sulla necessità di allontanarsi dal paradigma realista della documentazione oggettivante e “praticare la visualità” in modo critico e creativo. La fotografia non è qui pensata soltanto come strumento per la registrazione della realtà e la rilevazione di “dati”, ma come possibilità narrativa autonoma e strategia di intervento nelle prassi applicative e collaborative che caratterizzano la ricerca sociale e visuale nella contemporaneità. Il contributo si sofferma inoltre sulle responsabilità della rappresentazione fotografica dal punto di vista dell’etica e della deontologia professionale, alla luce delle innovazioni tecnologiche, dei cambiamenti in materia di privacy e consenso e dell’importanza della condivisione e restituzione del materiale visuale con le comunità e i soggetti coinvolti nella ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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