L’area montana emiliano-romagnola si caratterizza per essere un territorio geograficamente variegato, offrendo un significativo patrimonio in termini di bellezze paesaggistiche, biodiversità e ricchezza culturale. Nonostante i progressi registrati negli ultimi decenni in diverse aree montane dell’Emilia-Romagna, ancora permangono ostacoli strutturali che impediscono un maggiore equilibrio tra le zone più sviluppate e quelle più vulnerabili della regione. Queste difficoltà includono un perdurante declino demografico, la fragilità del sistema socio-economico, il diffuso dissesto idrogeologico. Le difficoltà di accessibilità e una distribuzione disomogenea delle risorse per l’educazione e la conoscenza rappresentano ulteriori sfide. Il declino demografico nelle aree appenniniche della regione si manifesta attraverso un progressivo invecchiamento della popolazione, una diminuzione dei giovani residenti e una conseguente riduzione della forza lavoro. Questo processo di impoverimento demografico è stato ulteriormente aggravato dalla bassa natalità, portando a una graduale erosione del tessuto sociale e culturale locale. Per questo motivo, il fenomeno della fragilità demografica nei comuni montani emiliano-romagnoli è in tempi recenti diventato centrale nella definizione delle politiche per lo sviluppo regionale (Regione Emilia-Romagna 2021) che mirano, non solo a contrastare il declino della popolazione, ma anche a promuovere lo sviluppo sostenibile, valorizzando le risorse locali. A conferma della centralità dei problemi della montagna nello sviluppo delle politiche regionali, la ‘Strategia regionale Agenda 2030’ ha previsto linee di sostegno diretto alla montagna emiliano-romagnola, enfatizzando la manutenzione del territorio, il potenziamento dei servizi essenziali, il rafforzamento del trasporto pubblico locale e il supporto al lavoro, alla permanenza dei giovani e alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale (Regione Emilia-Romagna 2021). Queste linee di intervento, da un lato riflettono un approccio proattivo verso lo sfruttamento delle potenzialità locali e la promozione di uno sviluppo sostenibile, mentre, dall’altro lato, affrontano sfide più complesse e multidimensionali, come la protezione dai rischi naturali e la gestione di servizi essenziali e infrastrutturali. Nel paragrafo seguente, muovendo dall’esame della situazione demografica delle aree montane emiliano-romagnole, ci interrogheremo sulla gravità del declino e sulle sue concause. Successivamente, pur fornendo un quadro non esaustivo data la quantità dei provvedimenti, esamineremo criticamente le principali politiche regionali attuate in risposta alla crisi demografica. In particolare cercheremo di riflettere sull’efficacia di queste strategie.
Francesco Scalone, Andrea Manganaro (2024). La fragilità demografica della montagna emiliano-romagnola: le politiche regionali per il sostegno al territorio. Udine : Forum.
La fragilità demografica della montagna emiliano-romagnola: le politiche regionali per il sostegno al territorio
Francesco Scalone
Secondo
;
2024
Abstract
L’area montana emiliano-romagnola si caratterizza per essere un territorio geograficamente variegato, offrendo un significativo patrimonio in termini di bellezze paesaggistiche, biodiversità e ricchezza culturale. Nonostante i progressi registrati negli ultimi decenni in diverse aree montane dell’Emilia-Romagna, ancora permangono ostacoli strutturali che impediscono un maggiore equilibrio tra le zone più sviluppate e quelle più vulnerabili della regione. Queste difficoltà includono un perdurante declino demografico, la fragilità del sistema socio-economico, il diffuso dissesto idrogeologico. Le difficoltà di accessibilità e una distribuzione disomogenea delle risorse per l’educazione e la conoscenza rappresentano ulteriori sfide. Il declino demografico nelle aree appenniniche della regione si manifesta attraverso un progressivo invecchiamento della popolazione, una diminuzione dei giovani residenti e una conseguente riduzione della forza lavoro. Questo processo di impoverimento demografico è stato ulteriormente aggravato dalla bassa natalità, portando a una graduale erosione del tessuto sociale e culturale locale. Per questo motivo, il fenomeno della fragilità demografica nei comuni montani emiliano-romagnoli è in tempi recenti diventato centrale nella definizione delle politiche per lo sviluppo regionale (Regione Emilia-Romagna 2021) che mirano, non solo a contrastare il declino della popolazione, ma anche a promuovere lo sviluppo sostenibile, valorizzando le risorse locali. A conferma della centralità dei problemi della montagna nello sviluppo delle politiche regionali, la ‘Strategia regionale Agenda 2030’ ha previsto linee di sostegno diretto alla montagna emiliano-romagnola, enfatizzando la manutenzione del territorio, il potenziamento dei servizi essenziali, il rafforzamento del trasporto pubblico locale e il supporto al lavoro, alla permanenza dei giovani e alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale (Regione Emilia-Romagna 2021). Queste linee di intervento, da un lato riflettono un approccio proattivo verso lo sfruttamento delle potenzialità locali e la promozione di uno sviluppo sostenibile, mentre, dall’altro lato, affrontano sfide più complesse e multidimensionali, come la protezione dai rischi naturali e la gestione di servizi essenziali e infrastrutturali. Nel paragrafo seguente, muovendo dall’esame della situazione demografica delle aree montane emiliano-romagnole, ci interrogheremo sulla gravità del declino e sulle sue concause. Successivamente, pur fornendo un quadro non esaustivo data la quantità dei provvedimenti, esamineremo criticamente le principali politiche regionali attuate in risposta alla crisi demografica. In particolare cercheremo di riflettere sull’efficacia di queste strategie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.