Livorno era uno dei maggiori centri del traffico di captivi e della presenza di schiavi nel Mediterraneo nell’età moderna; il xviii secolo resta dal punto di vista storiografico meno esplorato. Il capitolo, quindi, cerca di aggiungere un piccolo tassello sul fenomeno della schiavitù nel lungo xviii secolo. In particolare, da un lato la ricerca intende presentare un gruppo di schiavi musulmani che vengono liberati dal Bagno di Livorno nel 1747 a seguito di un trattato di pace con l’Impero ottomano, fornendo qualche dato iniziale sull’età media degli schiavi e sul tempo trascorso in cattività nella prima metà del xviii secolo a Livorno. Dall’altro propone un’analisi sulla tensione tra qualità fisiche, capacità lavorative e comportamentali, origine etnica (così come venivano descritte nelle fonti e attribuite agli schiavi), e libertà nella città labronica nella seconda metà del xviii secolo sino al 1816. L’obiettivo è riflettere sull’impatto che avevano le abilità lavorative riconosciute agli schiavi, come essere “i più capaci” per lavorare in una fabbrica o avere specifiche abilità nelle mansioni marinaresche, per l’eventuale ottenimento della libertà.
Giulia Bonazza (2024). Caratteristiche, mansioni lavorative e libertà degli schiavi a Livorno nel lungo XVIII secolo. Roma : Carocci editore Spa.
Caratteristiche, mansioni lavorative e libertà degli schiavi a Livorno nel lungo XVIII secolo
Giulia Bonazza
2024
Abstract
Livorno era uno dei maggiori centri del traffico di captivi e della presenza di schiavi nel Mediterraneo nell’età moderna; il xviii secolo resta dal punto di vista storiografico meno esplorato. Il capitolo, quindi, cerca di aggiungere un piccolo tassello sul fenomeno della schiavitù nel lungo xviii secolo. In particolare, da un lato la ricerca intende presentare un gruppo di schiavi musulmani che vengono liberati dal Bagno di Livorno nel 1747 a seguito di un trattato di pace con l’Impero ottomano, fornendo qualche dato iniziale sull’età media degli schiavi e sul tempo trascorso in cattività nella prima metà del xviii secolo a Livorno. Dall’altro propone un’analisi sulla tensione tra qualità fisiche, capacità lavorative e comportamentali, origine etnica (così come venivano descritte nelle fonti e attribuite agli schiavi), e libertà nella città labronica nella seconda metà del xviii secolo sino al 1816. L’obiettivo è riflettere sull’impatto che avevano le abilità lavorative riconosciute agli schiavi, come essere “i più capaci” per lavorare in una fabbrica o avere specifiche abilità nelle mansioni marinaresche, per l’eventuale ottenimento della libertà.File | Dimensione | Formato | |
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