L’obiettivo di questo scritto è quello di sottolineare quanto sia necessario, a partire dal caso clinico, riflettere con trasparenza e rigore sulla inadeguatezza delle concettualizzazioni etico-giuridiche tradizionalmente impiegate dalla bioetica di fine vita. Una tale inadeguatezza è resa evidente dalla complessità attuale delle scelte e dei processi decisionali connessi all’esercizio del diritto di morire dignitosamente tramite assistenza medica. Il caso concreto, qui declinato in due scenari clinici, di cui l’uno rispondente a quanto previsto dalla L. 219/2017 e l’altro in linea con quanto prevista dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, impone di riconoscere l’ ‘ipocrisia’ di certi argomenti classici tesi a giustificare sul piano teorico (etico e giuridico) la distinzione tra sedazione palliativa (profonda continua), eutanasia e aiuto medico al suicidio.
Silvia Zullo (2024). Il tabù della morte medicalmente assistita tra criticità e ‘ipocrisia’. Pisa : Pacini.
Il tabù della morte medicalmente assistita tra criticità e ‘ipocrisia’
Silvia Zullo
2024
Abstract
L’obiettivo di questo scritto è quello di sottolineare quanto sia necessario, a partire dal caso clinico, riflettere con trasparenza e rigore sulla inadeguatezza delle concettualizzazioni etico-giuridiche tradizionalmente impiegate dalla bioetica di fine vita. Una tale inadeguatezza è resa evidente dalla complessità attuale delle scelte e dei processi decisionali connessi all’esercizio del diritto di morire dignitosamente tramite assistenza medica. Il caso concreto, qui declinato in due scenari clinici, di cui l’uno rispondente a quanto previsto dalla L. 219/2017 e l’altro in linea con quanto prevista dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, impone di riconoscere l’ ‘ipocrisia’ di certi argomenti classici tesi a giustificare sul piano teorico (etico e giuridico) la distinzione tra sedazione palliativa (profonda continua), eutanasia e aiuto medico al suicidio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.