Il saggio prende in esame le decorazioni di alcuni ambienti realizzati nel Quattrocento nel complesso del palazzo dei Pio, residenza dei signori di Carpi. L’enigmatico ciclo della sala della Dama, nella torre del Passerino, viene prima di tutto visto alla luce di un testo cavalleresco francese mai preso in considerazione, il romanzo Erec et Enide di Chrétien de Troyes, la cui vicenda e significati sottesi rendono ragione delle scene dipinte sulle pareti. Oltre al riconoscimento della possibile fonte dell’opera, finora non individuata, il saggio indaga le modalità di raffigurazione adottate sulla volta della sala, riconducendole alla letteratura e alle iconografie allegoriche del tempo, grazie ad esempi che forniscono confronti stringenti. Accanto a quest’opera il saggio affronta lo studio di due opere inedite, appena riscoperte sotto un secolare scialbo. Il ciclo astrologico della cosiddetta loggia dello Zodaco viene studiato definendone il significato in rapporto alla funzione della sala, e viene riconosciuta la provenienza delle immagini, tratte senza dubbio da una specifica edizione del De Astronomia dello scrittore latino Igino, pubblicata a Venezia nel 1482. Oltre a questa novità, che getta importante luce sulla cultura e la circolazione dei libri alla corte di Carpi nel XV secolo, il saggio affronta lo studio del dipinto molto danneggiato, e pure leggibile, di Orfeo incanta gli animali col suono della lira, in un ambiente contiguo. La ricerca porta a evidenziare la singolarità della scena, che esalta lo strumento e il gesto della figura nel suonarlo. Dal ‘ritratto’ della lira, inserito nella tradizione della rappresentazione dell’arte della musica e nel contesto culturale del tempo, ricava una possibile lettura del significato della scena.
Cavicchioli Sonia (2023). Tra immagine e parola. Affreschi del Quattrocento. Carpi : Fam publishing.
Tra immagine e parola. Affreschi del Quattrocento
Cavicchioli Sonia
2023
Abstract
Il saggio prende in esame le decorazioni di alcuni ambienti realizzati nel Quattrocento nel complesso del palazzo dei Pio, residenza dei signori di Carpi. L’enigmatico ciclo della sala della Dama, nella torre del Passerino, viene prima di tutto visto alla luce di un testo cavalleresco francese mai preso in considerazione, il romanzo Erec et Enide di Chrétien de Troyes, la cui vicenda e significati sottesi rendono ragione delle scene dipinte sulle pareti. Oltre al riconoscimento della possibile fonte dell’opera, finora non individuata, il saggio indaga le modalità di raffigurazione adottate sulla volta della sala, riconducendole alla letteratura e alle iconografie allegoriche del tempo, grazie ad esempi che forniscono confronti stringenti. Accanto a quest’opera il saggio affronta lo studio di due opere inedite, appena riscoperte sotto un secolare scialbo. Il ciclo astrologico della cosiddetta loggia dello Zodaco viene studiato definendone il significato in rapporto alla funzione della sala, e viene riconosciuta la provenienza delle immagini, tratte senza dubbio da una specifica edizione del De Astronomia dello scrittore latino Igino, pubblicata a Venezia nel 1482. Oltre a questa novità, che getta importante luce sulla cultura e la circolazione dei libri alla corte di Carpi nel XV secolo, il saggio affronta lo studio del dipinto molto danneggiato, e pure leggibile, di Orfeo incanta gli animali col suono della lira, in un ambiente contiguo. La ricerca porta a evidenziare la singolarità della scena, che esalta lo strumento e il gesto della figura nel suonarlo. Dal ‘ritratto’ della lira, inserito nella tradizione della rappresentazione dell’arte della musica e nel contesto culturale del tempo, ricava una possibile lettura del significato della scena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.