Il saggio ripercorre il concetto di ‘qualità’ nei servizi dell’infanzia del sistema 0-6 anni oggi denominato ECEC —Early Childhood Education and Care, la cui sigla esprime la posizione dell’UE sulla prima infanzia in cui trovano convergenza ‘educazione’ e ‘cura’, attraverso l’integrazione di pedagogia e politica. L’analisi del concetto è condotta sul terreno del modello pedagogico democratico, attraverso una duplice disamina: (1) il contributo della ricerca pedagogica italiana all’idea di bambino come “soggetto di diritto”, che sin dalla nascita dev’essere messo in grado di esercitare di una cittadinanza attiva; (2) la comparazione della normativa sui sistemi educativi 0-6 anni di Paesi sia interni sia esterni all’UE. La disamina delinea le principali direttrici delle politiche proattive dell’Unione Europea sull’infanzia, tese a promuovere la creatività nel bambino, e della ricerca pedagogica attuale, in particolare italiana, per giungere a fondare le basi epistemologiche di una formazione culturale e artistica curriculare nel sistema 0-6 anni, con al centro la musica per l’educazione alla creatività. Il saggio espone così un’idea curriculare di educazione alla musica d’arte nella prima infanzia che esprima il suo potenziale formativo rispetto alle varie aree e dimensioni di sviluppo del bambino (cognitivo culturale, emotivo affettiva, linguistico-comunicativa, cinestetico-corporea, critico estetica, identitaria-interculturale, relazionale-sociale). Il saggio pone dunque le premesse metodologiche per un apprendimento attivo e cooperativo, riflette su tre ambiti di intervento nella costruzione di un curricolo verticale di qualità per l’educazione musicale artistica (la preparazione musicale del personale; l‘organizzazione del curricolo in senso storico e culturale; l‘allestimento dell’ambiente di apprendimento) – i tre àmbiti non sono sempre sostenuti in modo equilibrato dai quadri di orientamento di ciascun Paese per un’educazione di qualità nella prima infanzia – definisce le strategie didattiche per raccordare, nell’apprendimento del bambino, l’ascoltare e il produrre musica, il pensare e l’agire, e dunque per promuovere il pensiero creativo, intelligente e riflessivo.

L'educazione musicale artistica come fattore di qualità nel sistema 0-6 anni

Carla Cuomo
2023

Abstract

Il saggio ripercorre il concetto di ‘qualità’ nei servizi dell’infanzia del sistema 0-6 anni oggi denominato ECEC —Early Childhood Education and Care, la cui sigla esprime la posizione dell’UE sulla prima infanzia in cui trovano convergenza ‘educazione’ e ‘cura’, attraverso l’integrazione di pedagogia e politica. L’analisi del concetto è condotta sul terreno del modello pedagogico democratico, attraverso una duplice disamina: (1) il contributo della ricerca pedagogica italiana all’idea di bambino come “soggetto di diritto”, che sin dalla nascita dev’essere messo in grado di esercitare di una cittadinanza attiva; (2) la comparazione della normativa sui sistemi educativi 0-6 anni di Paesi sia interni sia esterni all’UE. La disamina delinea le principali direttrici delle politiche proattive dell’Unione Europea sull’infanzia, tese a promuovere la creatività nel bambino, e della ricerca pedagogica attuale, in particolare italiana, per giungere a fondare le basi epistemologiche di una formazione culturale e artistica curriculare nel sistema 0-6 anni, con al centro la musica per l’educazione alla creatività. Il saggio espone così un’idea curriculare di educazione alla musica d’arte nella prima infanzia che esprima il suo potenziale formativo rispetto alle varie aree e dimensioni di sviluppo del bambino (cognitivo culturale, emotivo affettiva, linguistico-comunicativa, cinestetico-corporea, critico estetica, identitaria-interculturale, relazionale-sociale). Il saggio pone dunque le premesse metodologiche per un apprendimento attivo e cooperativo, riflette su tre ambiti di intervento nella costruzione di un curricolo verticale di qualità per l’educazione musicale artistica (la preparazione musicale del personale; l‘organizzazione del curricolo in senso storico e culturale; l‘allestimento dell’ambiente di apprendimento) – i tre àmbiti non sono sempre sostenuti in modo equilibrato dai quadri di orientamento di ciascun Paese per un’educazione di qualità nella prima infanzia – definisce le strategie didattiche per raccordare, nell’apprendimento del bambino, l’ascoltare e il produrre musica, il pensare e l’agire, e dunque per promuovere il pensiero creativo, intelligente e riflessivo.
2023
Classical Music in Education. Riflessioni e proposte. Reflexionen und Vorschläge
117
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Carla Cuomo
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