I desideri dei bambini e delle bambine si concretizzano e prendono forma solo se gli adulti saranno in grado di assumersi la responsabilità di immaginare l’infanzia. Danilo Dolci faceva riferimento alla capacità di “immaginare gli altri come ora non sono”, che significa mettere al centro la necessità di costruire insieme, adulti e bambini e bambine, fiducia nei confronti del mondo. Ci sono tanti assenti, tanti invisibili da cui ripartire: i bambini e le bambine invisibili della pandemia, che la scuola non ha saputo raggiungere, i “dis-integrati”, che l’avanzata dei principi competitivi e individualisti della comunità educante lascia fuori, i più forti che sono quelli che hanno fragilità e dolori più profondi. Viviamo una realtà impregnata di parole violente: guerra, difesa, scontro, così come potere, paura, morte. La convocazione del mondo che l’infanzia riceve non può essere solo questa. Dobbiamo sentire l’urgenza e assumerci la responsabilità di accompagnarli nella ricerca dei significati della loro crescita. C’è bisogno di restituire il diritto all’arte della meraviglia, come direbbe Antonio Catalano, non come atto inutile e consolatorio ma come atto trasformativo della realtà. Per restituire i sogni occorre fare esercizi di futuro.

Un teatro per desiderare: il diritto ad una cittadinanza culturale / Federica Zanetti. - STAMPA. - (2023), pp. 169-177.

Un teatro per desiderare: il diritto ad una cittadinanza culturale

Federica Zanetti
2023

Abstract

I desideri dei bambini e delle bambine si concretizzano e prendono forma solo se gli adulti saranno in grado di assumersi la responsabilità di immaginare l’infanzia. Danilo Dolci faceva riferimento alla capacità di “immaginare gli altri come ora non sono”, che significa mettere al centro la necessità di costruire insieme, adulti e bambini e bambine, fiducia nei confronti del mondo. Ci sono tanti assenti, tanti invisibili da cui ripartire: i bambini e le bambine invisibili della pandemia, che la scuola non ha saputo raggiungere, i “dis-integrati”, che l’avanzata dei principi competitivi e individualisti della comunità educante lascia fuori, i più forti che sono quelli che hanno fragilità e dolori più profondi. Viviamo una realtà impregnata di parole violente: guerra, difesa, scontro, così come potere, paura, morte. La convocazione del mondo che l’infanzia riceve non può essere solo questa. Dobbiamo sentire l’urgenza e assumerci la responsabilità di accompagnarli nella ricerca dei significati della loro crescita. C’è bisogno di restituire il diritto all’arte della meraviglia, come direbbe Antonio Catalano, non come atto inutile e consolatorio ma come atto trasformativo della realtà. Per restituire i sogni occorre fare esercizi di futuro.
2023
Stelle. Mappe dei desideri di bambini e ragazzi dopo il Covid-19
169
177
Un teatro per desiderare: il diritto ad una cittadinanza culturale / Federica Zanetti. - STAMPA. - (2023), pp. 169-177.
Federica Zanetti
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