Reckoning with the Illuminated Dreams of a Burgundian Crusade: The Audacious Virtues of a Restless Christian Hero

The essay comprises images and texts addressing the representations of encounters with religious otherness. The starting point is a Flemish illuminated fabula and Bildungsroman (1464) commissioned by the bibliophile Louis de Gruuthuse, Knight of the Order of the Golden Fleece. The work recounts the adventures of his avatar, the nobleman hero Gillion de Trazegnies, who undertakes a pilgrimage to the Holy Land and dreams of joining a crusade and experiencing perfect love. The essay investigates the recurring themes of guilt and (masculine and feminine) conversion, manifested in the characters' use of disguise and disavowal, and examines the conflicts triggered by fluctuating religious identities. It analyses the rich illuminated scenes, in which upheavals and plot twists, oriental costumes and eastern settings provide a rich sampling of the Burgundian (and European) ideas and imagery for depicting alterity during the XV century. The essay sheds light on the political aspirations in the Mediterranean sphere of Philip of Burgundy, also known as Philip the Good, focusing on connections with similar contemporary (propaganda) images produced in the Flemish and Aragonese spheres (illuminated scenes and altarpieces).

Il saggio comprende immagini e testi che affrontano le rappresentazioni dell'incontro con l'alterità religiosa. Il punto di partenza è un romanzo miniato fiammingo, un Bildungsroman (1464), commissionato dal bibliofilo Louis de Gruuthuse, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro. L'opera racconta le avventure del suo avatar, il nobile eroe Gillion de Trazegnies, che intraprende un pellegrinaggio in Terra Santa e sogna di partecipare a una crociata e di sperimentare l'amore perfetto. Il saggio indaga i temi ricorrenti della colpa e della conversione (maschile e femminile), che si manifestano nell'uso del travestimento e del disconoscimento, ed esamina i conflitti innescati dalle fluttuanti identità religiose. Analizza le ricche scene miniate, in cui gli sconvolgimenti e i colpi di scena, i costumi esotici e le ambientazioni orientali forniscono un ricco campionario delle idee e dell'immaginario borgognone (ed europeo) per la rappresentazione dell'alterità durante il XV secolo. Il saggio fa luce sulle aspirazioni politiche in ambito mediterraneo di Filippo di Borgogna, noto anche come Filippo il Buono, concentrandosi sui collegamenti con analoghe immagini contemporanee (di propaganda), prodotte in ambito fiammingo e aragonese (scene miniate e retabli).