Il testo ripercorre la formazione alla scultura del grande artista bolognese Gaetano Gandolfi, pittore tra i più importanti del secondo Settecento italiano e nel contempo plasticatore di vaglia. Dalle prime prove accademiche, premiate ai concorsi e custodite presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, alla movimentatissima piccola terracotta con Sant'Onofrio assistito dagli angeli (Bologna, Museo dell'Osservanza) il percorso condotto dall'artista alla definizione di un lessico di forte impatto emotivo e corretta aderenza al soggetto attesta come anche in questa pratica il Gandolfi fosse volto a risultati d'eccellenza, avendo piena coscienza del gusto dell'epoca sua e delle necessità della materia. Sono riprese in considerazione opere giovanili, le statue eseguite per il mecenate Antonio Buratti, oggetto di una lettura nuova che concede di collocarle pienamente nella cultura del secondo Settecento, tra classicismo e attenzione al lessico d'oltralpe.
Donatella Biagi Maino (2024). Gaetano Gandolfi, Due schiavi, uno appoggiato a un forziere l'altro trattiene al guinzaglio un levriero. Firenze : Botticelli.
Gaetano Gandolfi, Due schiavi, uno appoggiato a un forziere l'altro trattiene al guinzaglio un levriero
Donatella Biagi Maino
2024
Abstract
Il testo ripercorre la formazione alla scultura del grande artista bolognese Gaetano Gandolfi, pittore tra i più importanti del secondo Settecento italiano e nel contempo plasticatore di vaglia. Dalle prime prove accademiche, premiate ai concorsi e custodite presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, alla movimentatissima piccola terracotta con Sant'Onofrio assistito dagli angeli (Bologna, Museo dell'Osservanza) il percorso condotto dall'artista alla definizione di un lessico di forte impatto emotivo e corretta aderenza al soggetto attesta come anche in questa pratica il Gandolfi fosse volto a risultati d'eccellenza, avendo piena coscienza del gusto dell'epoca sua e delle necessità della materia. Sono riprese in considerazione opere giovanili, le statue eseguite per il mecenate Antonio Buratti, oggetto di una lettura nuova che concede di collocarle pienamente nella cultura del secondo Settecento, tra classicismo e attenzione al lessico d'oltralpe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.