Aggressitivà, gioco e sport. Educare nell'infanzia e nell'età evolutiva.

The problem of aggression is a complex area that cannot be traced solely to instinctual aspects, inherited at birth and no longer modifiable, but should be read as an attitude that can be modulated by the culture to which it belongs and the quality of social interactions. The device thus summarized, however, is not yet complete because in both directions, that of innate instinct and that of social determinism, the subject's active participation and responsibility would be excluded. In reality, aggression is conditioned but only within certain limits, limits dependent on the inner freedom of the person who can make the choice about how to behave in the situations experienced. The centrality of the subject underscores the role of education in 'emotionality and the level of awareness with respect to self-knowledge, one's emotional states, and the ability to control the situation without falling into the impulsiveness of the gesture or the repetition of attitudes established by socio-cultural experience. The concept of intentionality emerges as a direction of meaning with respect to the behaviors chosen and adopted at a given time and context. If intentionality is not yet well defined in childhood it assumes centrality from adolescence onward, when the person imbues reality with particular and subjective meanings. In the educational sphere, play and sports can, if properly conducted, represent an early, influential mode of intervention in childhood and a central component of the educational process. Play, in other words, represents one of the educational frameworks that can help children to mature awareness of their own emotionality and learn behavioral strategies capable of controlling aggression and mediating it until it disappears, or is fully controlled, in the adolescent and adult stages. In the present paper, in addition to introducing the fight-contact game, sports, both team (rugby) and individual (martial arts), will also be addressed as examples of activities that can contribute in the training path toward intentional control of aggressive behavior.

Il problema dell’aggressività è un ambito complesso non riconducibile unicamente ad aspetti istintuali, ereditati alla nascita e non più modificabili, ma va letto come un atteggiamento modulabile dalla cultura di appartenenza e dalla qualità delle interazioni sociali. Il dispositivo così sintetizzato, però, non è ancora completo perché in entrambe le direzioni, sia quella dell’istinto innato sia quella del determinismo sociale, verrebbe esclusa la partecipazione attiva del soggetto e la sua responsabilità. In realtà l’aggressività è si condizionata ma solo entro certi limiti, limiti dettati dalla libertà interiore della persona che può operare la scelta sui comportamenti da adottare nelle situazioni vissute. La centralità del soggetto chiama in gioco, come già affermato, il ruolo dell’educazione all’ emotività e del livello di consapevolezza rispetto alla conoscenza di sé, dei propri stati emotivi, della capacità di controllare la situazione senza cadere nell’impulsività del gesto o nella ripetizione di atteggiamenti consolidati dall’esperienza socio-culturale. Emerge allora il concetto di intenzionalità inteso come direzione di senso rispetto ai comportamenti scelti e adottati in un determinato momento e contesto. Se l’intenzionalità non è ancora ben definita nell’infanzia essa assume spessore e centralità dall’adolescenza in poi, quando la persona riveste la realtà di significati particolari e soggettivi. Nell’ambito educativo il gioco e lo sport possono rappresentare, se opportunamente condotti, una modalità di intervento precoce, influente nell’infanzia, e componente centrale del processo educativo. Il gioco, in altre parole, rappresenta una delle cornici educative che può aiutare bambine/i a maturare la consapevolezza della propria emotività e apprendere strategie comportamentali capaci di controllare la spinta aggressiva e mediarla fino alla sua scomparsa, o al suo pieno controllo, nella fase adolescenziale e adulta. Nel presente contributo, oltre introdurre il gioco di lotta-contatto, verranno affrontati anche gli ambiti sportivi, sia di squadra (rugby) sia individuali (arti marziali), come esempi di attività che possono contribuire, a loro volta, nel percorso di formazione verso il controllo intenzionale dei comportamenti aggressivi.