Il contributo descrive uno studio che si propone di integrare tecniche di rilievo e di modellazione digitale per la definizione di uno strumento di indagine da applicare alla cattedrale di Udine; indagine che si sostanzia quale momento di sintesi di un approccio collaborativo e interdisciplinare tra esperti di materie diverse, riguardante il contenuto materiale e immateriale dell’edificio unito alle trasformazioni storiche che lo hanno definito. La ricostruzione non riguarda semplicemente la forma e la morfologia del fabbricato nell’epoca considerata, ma anche la ricostruzione della decorazione pittorica delle cappelle, la collocazione degli arredi sacri presenti nella cappella maggiore, gli affreschi, i portali, la facciata. Il rilievo digitale dello stato attuale è allora il punto di partenza, progettato in modo da svolgersi in tempi ristretti e per questo indirizzato verso gli elementi geometricamente significativi per la costruzione di un modello 3D generale; da questo, per sottrazione, sono state poi ricostruite virtualmente le fasi oggetto dello studio, sempre documentate tramite modelli 3D e integrate da rappresentazioni ed elaborati utili per i diversi contributi che costituiscono il volume. I metodi di acquisizione e processamento dei dati utilizzati sono quelli ormai ricorrenti nelle ricerche scientifiche contemporanee relative alla documentazione dei beni culturali, ma qui integrati e collocati all’interno di un sistema progettato per l’ottenimento dei dati necessari tramite una procedura rapida e sintetica rispetto ai diversi temi affrontati. La documentazione generale è poi affidata ad un modello geometrico, suddiviso semanticamente e costruito appoggiandosi a precisi riferimenti rintracciati nei dati raccolti e sintetizzati in nuvole di punti 3D; questo poi integrato con modelli 3D di dettaglio, elaborati con la fotogrammetria digitale e poi ottimizzati. La ricostruzione delle fasi storiche indagate - il periodo del Patriarcato di Bertrando e la successiva fase quattrocentesca - è stata elaborata grazie a un approccio interdisciplinare integrando al modello le informazioni storiche disponibili e le ipotesi elaborate in precedenza, valutate in relazione alle tracce materiali presenti ed anche alle analogie riscontrabili in manufatti simili per periodo storico e area geografica. Gli elementi decorativi e di arredo sono stati inseriti nel modello valutando più varianti nello spazio e nel tempo. E’ stato poi messo a punto un sistema di rappresentazione differenziato, in grado di rendere evidente nelle elaborazioni il diverso grado di certezza delle ipotesi proposte. Il contributo si conclude tratteggiando alcuni indirizzi per future applicazioni ottenibili a partire dalla documentazione digitale prodotta, per sfruttare le opportunità offerte dalle ricostruzioni virtuali nella disseminazione del sapere scientifico. Un primo indirizzo, che trae forza proprio dalla strutturazione del volume che contiene il contributo, è legato all’arricchimento del modello 3D con dati che rendano esplicita la “logica metodologica” che sottende la visualizzazione: dati d’archivio, grafici e testuali, riferimenti bibliografici, analisi attraverso cui si è arrivati alle proposte ricostruttive; ma anche la definizione delle condizioni di illuminazione interna degli spazi, la texture e i colori dei diversi materiali e arredi. L’ambiente digitale dovrà essere sempre aperto alla possibilità di effettuare modifiche nel corso del tempo e visualizzare le restituzioni più plausibili; e il modello dovrà essere esplorato ponendo al primo posto non la natura spettacolare del risultato ma il suo rigore e la sua piena comprensione.

Rilievi e modelli 3D per la ricostruzione virtuale. Applicazioni per il Duomo di Udine

Gianna Bertacchi
Primo
Writing – Original Draft Preparation
;
Luca Cipriani
Secondo
Methodology
;
Federica Giacomini
Penultimo
Investigation
;
Alessandro Iannucci
Ultimo
Writing – Review & Editing
2023

Abstract

Il contributo descrive uno studio che si propone di integrare tecniche di rilievo e di modellazione digitale per la definizione di uno strumento di indagine da applicare alla cattedrale di Udine; indagine che si sostanzia quale momento di sintesi di un approccio collaborativo e interdisciplinare tra esperti di materie diverse, riguardante il contenuto materiale e immateriale dell’edificio unito alle trasformazioni storiche che lo hanno definito. La ricostruzione non riguarda semplicemente la forma e la morfologia del fabbricato nell’epoca considerata, ma anche la ricostruzione della decorazione pittorica delle cappelle, la collocazione degli arredi sacri presenti nella cappella maggiore, gli affreschi, i portali, la facciata. Il rilievo digitale dello stato attuale è allora il punto di partenza, progettato in modo da svolgersi in tempi ristretti e per questo indirizzato verso gli elementi geometricamente significativi per la costruzione di un modello 3D generale; da questo, per sottrazione, sono state poi ricostruite virtualmente le fasi oggetto dello studio, sempre documentate tramite modelli 3D e integrate da rappresentazioni ed elaborati utili per i diversi contributi che costituiscono il volume. I metodi di acquisizione e processamento dei dati utilizzati sono quelli ormai ricorrenti nelle ricerche scientifiche contemporanee relative alla documentazione dei beni culturali, ma qui integrati e collocati all’interno di un sistema progettato per l’ottenimento dei dati necessari tramite una procedura rapida e sintetica rispetto ai diversi temi affrontati. La documentazione generale è poi affidata ad un modello geometrico, suddiviso semanticamente e costruito appoggiandosi a precisi riferimenti rintracciati nei dati raccolti e sintetizzati in nuvole di punti 3D; questo poi integrato con modelli 3D di dettaglio, elaborati con la fotogrammetria digitale e poi ottimizzati. La ricostruzione delle fasi storiche indagate - il periodo del Patriarcato di Bertrando e la successiva fase quattrocentesca - è stata elaborata grazie a un approccio interdisciplinare integrando al modello le informazioni storiche disponibili e le ipotesi elaborate in precedenza, valutate in relazione alle tracce materiali presenti ed anche alle analogie riscontrabili in manufatti simili per periodo storico e area geografica. Gli elementi decorativi e di arredo sono stati inseriti nel modello valutando più varianti nello spazio e nel tempo. E’ stato poi messo a punto un sistema di rappresentazione differenziato, in grado di rendere evidente nelle elaborazioni il diverso grado di certezza delle ipotesi proposte. Il contributo si conclude tratteggiando alcuni indirizzi per future applicazioni ottenibili a partire dalla documentazione digitale prodotta, per sfruttare le opportunità offerte dalle ricostruzioni virtuali nella disseminazione del sapere scientifico. Un primo indirizzo, che trae forza proprio dalla strutturazione del volume che contiene il contributo, è legato all’arricchimento del modello 3D con dati che rendano esplicita la “logica metodologica” che sottende la visualizzazione: dati d’archivio, grafici e testuali, riferimenti bibliografici, analisi attraverso cui si è arrivati alle proposte ricostruttive; ma anche la definizione delle condizioni di illuminazione interna degli spazi, la texture e i colori dei diversi materiali e arredi. L’ambiente digitale dovrà essere sempre aperto alla possibilità di effettuare modifiche nel corso del tempo e visualizzare le restituzioni più plausibili; e il modello dovrà essere esplorato ponendo al primo posto non la natura spettacolare del risultato ma il suo rigore e la sua piena comprensione.
2023
Il Duomo di Udine. Storia e architettura tra Medioevo e Rinascimento
443
468
Gianna Bertacchi, Luca Cipriani, Federica Giacomini, Alessandro Iannucci
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/962418
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