Il volume raccoglie una serie di contributi di vari autori sul tema del progetto urbano a cui è stato chiesto di chiarire il loro rapporto con la forma della città consolidata e il suo portato nella contemporaneità. La città vista non tanto o solo come opera d’arte collettiva, ma in quanto espressione di una volontà di condivisione del vivere in una comunità che in essa si riconosce e si esprime anche attraverso le forme urbane. Se è vero l’assunto che le diverse collettività nei secoli hanno saputo dare vita a forme e precise relazioni gerarchiche tra le parti, che consolidatesi nel tempo hanno fornito risposte convincenti al tema dell’abitare, forse è ancora possibile fare dell’esperienza costruita, materia viva del pensiero d’architettura del nostro tempo. Le nostre città, che dalla metà del Novecento hanno conosciuto grandi cambiamenti, hanno bisogno di essere ripensate, di ripopolarsi di nuove architetture e spazi pubblici carichi di significato e capaci di rispondere alle nuove urgenze imposteci dalla situazione ambientale, sociale ed economica. Il lavoro sulla città consolidata è l’orizzonte in cui l’architettura contemporanea ha cominciato a muoversi ormai da qualche tempo. È quindi questo un campo di ricerca e sperimentazione per nuove strutture della scena urbana. Riqualificare, rigenerare, costruire sul costruito, riciclo urbano, consumo zero, sono tutte formule lessicali che, da punti di vista diversi e con sfumature diverse, indicano la stessa situazione e l’intento di occuparsi di quelle aree che la voracità dei processi di urbanizzazione dell’ultimo mezzo secolo, ha lasciato irrisolto o vago o chiaramente sgradevole. Rimediare a smagliature e disturbi visivi, come incidenti e aporie disseminate dal rapido susseguirsi delle trasformazioni, è uno dei compiti che gli architetti dovranno affrontare nel prossimo futuro, forse il più cospicuo.
Francesco Saverio Fera (2022). Prefazione. Firenze : AIóN EDIZIONI FIRENZE.
Prefazione
Francesco Saverio Fera
2022
Abstract
Il volume raccoglie una serie di contributi di vari autori sul tema del progetto urbano a cui è stato chiesto di chiarire il loro rapporto con la forma della città consolidata e il suo portato nella contemporaneità. La città vista non tanto o solo come opera d’arte collettiva, ma in quanto espressione di una volontà di condivisione del vivere in una comunità che in essa si riconosce e si esprime anche attraverso le forme urbane. Se è vero l’assunto che le diverse collettività nei secoli hanno saputo dare vita a forme e precise relazioni gerarchiche tra le parti, che consolidatesi nel tempo hanno fornito risposte convincenti al tema dell’abitare, forse è ancora possibile fare dell’esperienza costruita, materia viva del pensiero d’architettura del nostro tempo. Le nostre città, che dalla metà del Novecento hanno conosciuto grandi cambiamenti, hanno bisogno di essere ripensate, di ripopolarsi di nuove architetture e spazi pubblici carichi di significato e capaci di rispondere alle nuove urgenze imposteci dalla situazione ambientale, sociale ed economica. Il lavoro sulla città consolidata è l’orizzonte in cui l’architettura contemporanea ha cominciato a muoversi ormai da qualche tempo. È quindi questo un campo di ricerca e sperimentazione per nuove strutture della scena urbana. Riqualificare, rigenerare, costruire sul costruito, riciclo urbano, consumo zero, sono tutte formule lessicali che, da punti di vista diversi e con sfumature diverse, indicano la stessa situazione e l’intento di occuparsi di quelle aree che la voracità dei processi di urbanizzazione dell’ultimo mezzo secolo, ha lasciato irrisolto o vago o chiaramente sgradevole. Rimediare a smagliature e disturbi visivi, come incidenti e aporie disseminate dal rapido susseguirsi delle trasformazioni, è uno dei compiti che gli architetti dovranno affrontare nel prossimo futuro, forse il più cospicuo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.