Il saggio si propone di indagare l’interconnessione fra l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiate e il sistema dei servizi a partire dal lavoro dell’accoglienza, dagli affetti che lo attraversano e dalle distinzioni di genere che in esso si producono. Poggiando sulla centralità dell’individuo e sull’obiettivo dell’“autonomia personale”, il “progetto di accoglienza” rivela le idiosincrasie e le tensioni che investono le politiche della cura all’interno dell’economia neoliberale del lavoro sociale. Fondata su una temporalità vincolata quanto incerta, l’accoglienza delle donne e dei nuclei familiari mostra i rapporti di continuità e discontinuità fra i percorsi di “inserimento socio-lavorativo” e la rete dei servizi territoriali. Di fronte al rischio di una razzializzazione dei servizi, il saggio mette in luce le relazioni di cura che stanno alla base delle pratiche quotidiane nell’accoglienza e del suo costitutivo legame con il welfare statale. Si delinea così il potenziale politico del lavoro dell’accoglienza come sito di riformulazione delle politiche della cura dello stato, in contrasto con le molteplici forme di abbandono istituzionale.
Chiara Pilotto (2024). Che genere di accoglienza? Politiche della cura e lavoro dell'accoglienza in Italia. Milano : Ledizioni.
Che genere di accoglienza? Politiche della cura e lavoro dell'accoglienza in Italia
Chiara Pilotto
2024
Abstract
Il saggio si propone di indagare l’interconnessione fra l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiate e il sistema dei servizi a partire dal lavoro dell’accoglienza, dagli affetti che lo attraversano e dalle distinzioni di genere che in esso si producono. Poggiando sulla centralità dell’individuo e sull’obiettivo dell’“autonomia personale”, il “progetto di accoglienza” rivela le idiosincrasie e le tensioni che investono le politiche della cura all’interno dell’economia neoliberale del lavoro sociale. Fondata su una temporalità vincolata quanto incerta, l’accoglienza delle donne e dei nuclei familiari mostra i rapporti di continuità e discontinuità fra i percorsi di “inserimento socio-lavorativo” e la rete dei servizi territoriali. Di fronte al rischio di una razzializzazione dei servizi, il saggio mette in luce le relazioni di cura che stanno alla base delle pratiche quotidiane nell’accoglienza e del suo costitutivo legame con il welfare statale. Si delinea così il potenziale politico del lavoro dell’accoglienza come sito di riformulazione delle politiche della cura dello stato, in contrasto con le molteplici forme di abbandono istituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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