Il velo dell'arte. Una rete di immagini tra passato e contemporaneità

È ormai un dato di fatto che sempre più frequentemente l’arte del passato e l’arte contemporanea vengano proposte l’una di fianco all’altra, mettendo in rete costellazioni di immagini che, a dispetto dei differenti media cui sono riconducibili, entrano tra loro in sinergia per dare luogo a nuovi e inattesi configurazioni di significato. In quest’ottica la nuova edizione di Il velo dell’arte viene integrata da due ulteriori contributi: uno dedicato alle ultime realizzazioni dell’artista americano Robert Morris, eteree sculture-impronte impronte fatte di veli che ricordano gli antichi compianti e, nel contempo, rievocano opere di Slutet e di Goya; l’altro fa riferimento a una site specific realizzata nella sala ovale di palazzo Barberini a Roma dove Narciso alla fonte di Caravaggio viene messo in dialogo con un’opera realizzata per l’occasione da Giulio Paolini, Eco nel vuoto. Nella stessa prospettiva anche i tagli di Lucio Fontana e le colate di colore di Hermann Nitsch sono relazionabili alla ferita del costato di Cristo; così come il seicentesco quadro a lume di notte dialoga, sul piano del coinvolgimento passionale dell’osservatore, con le video installazioni di B viola. Il passaggio dalla figuratività alla totale astrazione si coglie in particolare nella Rothko Chapel di Houston, dove il modus operandi dell’artista americano instaura con l’osservatore un rapporto analogo a quella che il beato Angelico aveva sperimentato, nel XV secolo, nelle celle del convento di San Marco a Firenze. Le tematiche affrontate in questo libro per la chiarezza e la scorrevolezza del linguaggio possono sicuramente suscitare l’interesse di una vasta platea di appassionati, desiderosi di entrare dentro l’opera d’arte di comprendere né anche significati più nascosti.