In Italia la relazione tra Polizia e scienze politiche e sociali è spinosa, mentre la prima prende le distanze dalla possibile critica accademica, chiudendosi al mondo della ricerca, la seconda ha spesso ignorato le sue pratiche. È incontestabile che esista una componente politica che influisce sulle dinamiche di polizia, soprattutto sulla Polizia Locale. Questa, la meno considerata tra le forze dell’ordine, attua e mantiene delle scelte di governance di impronta principalmente politica, invertendo, paradossalmente, la logica di dipendenza nella quale è inserita e contribuendo al mantenimento della politica stessa. Pochi sono gli studi che sono stati condotti sull’impiego della Polizia Locale come ente per mantenere il controllo delle città da parte degli amministratori pubblici. Mentre, da un lato, sono lampanti i meccanismi politici che vengono declinati nell’operato della Polizia di Stato per combattere il fenomeno migratorio o le pubbliche manifestazioni, poco è stato studiato, dall’altro, rispetto all’influenza effettiva che l’agenda del Sindaco ha sulla definizione degli interventi territoriali, solitamente in nome del decoro e della sicurezza. La Polizia Locale, per sua natura legata al territorio e all’amministrazione dello stesso, ha un ambito di azione sempre più vasto e al servizio di un’autorità diretta: le preferenze di policy hanno degli effetti sugli operatori di polizia e sulla lora vita quotidiana lavorativa, che inevitabilmente si riflettono anche sulle preferenze di gestione della città. La riflessione che nasce circonda necessariamente il mondo della sicurezza: è davvero portatore di insicurezza ciò che viene combattuto dagli enti locali? È ora di iniziare, con delle testimonianze alla mano, una riflessione su questo tema. Parlare di politica all’interno della Polizia non è cosa semplice, ma le due realtà sono unite e vivono una del riflesso dell’altra, andando a condizionare, inevitabilmente, la vita dei cittadini. Riuscire ad avere dichiarazioni in tale ambito non è da sottovalutare: aprire questo spiraglio all’interno della cortina dell’esecutivo, anche solo a livello locale, può permettere di comunicare e dunque rendere scienza un argomento che dovrebbe essere oggetto privilegiato delle scienze sociali e che spesso viene ignorato. Il presente contributo vuole mostrare come il potere politico locale utilizzi le forze di polizia a sua disposizione per sostenere gli indirizzi dell’amministrazione esistente, soprattutto durante le campagne elettorali e tramite l’utilizzo dei mass media.

Polizia locale, politica e governo dell’(in)sicurezza / Elisa Begnis. - STAMPA. - (2022), pp. 271-280.

Polizia locale, politica e governo dell’(in)sicurezza

Elisa Begnis
2022

Abstract

In Italia la relazione tra Polizia e scienze politiche e sociali è spinosa, mentre la prima prende le distanze dalla possibile critica accademica, chiudendosi al mondo della ricerca, la seconda ha spesso ignorato le sue pratiche. È incontestabile che esista una componente politica che influisce sulle dinamiche di polizia, soprattutto sulla Polizia Locale. Questa, la meno considerata tra le forze dell’ordine, attua e mantiene delle scelte di governance di impronta principalmente politica, invertendo, paradossalmente, la logica di dipendenza nella quale è inserita e contribuendo al mantenimento della politica stessa. Pochi sono gli studi che sono stati condotti sull’impiego della Polizia Locale come ente per mantenere il controllo delle città da parte degli amministratori pubblici. Mentre, da un lato, sono lampanti i meccanismi politici che vengono declinati nell’operato della Polizia di Stato per combattere il fenomeno migratorio o le pubbliche manifestazioni, poco è stato studiato, dall’altro, rispetto all’influenza effettiva che l’agenda del Sindaco ha sulla definizione degli interventi territoriali, solitamente in nome del decoro e della sicurezza. La Polizia Locale, per sua natura legata al territorio e all’amministrazione dello stesso, ha un ambito di azione sempre più vasto e al servizio di un’autorità diretta: le preferenze di policy hanno degli effetti sugli operatori di polizia e sulla lora vita quotidiana lavorativa, che inevitabilmente si riflettono anche sulle preferenze di gestione della città. La riflessione che nasce circonda necessariamente il mondo della sicurezza: è davvero portatore di insicurezza ciò che viene combattuto dagli enti locali? È ora di iniziare, con delle testimonianze alla mano, una riflessione su questo tema. Parlare di politica all’interno della Polizia non è cosa semplice, ma le due realtà sono unite e vivono una del riflesso dell’altra, andando a condizionare, inevitabilmente, la vita dei cittadini. Riuscire ad avere dichiarazioni in tale ambito non è da sottovalutare: aprire questo spiraglio all’interno della cortina dell’esecutivo, anche solo a livello locale, può permettere di comunicare e dunque rendere scienza un argomento che dovrebbe essere oggetto privilegiato delle scienze sociali e che spesso viene ignorato. Il presente contributo vuole mostrare come il potere politico locale utilizzi le forze di polizia a sua disposizione per sostenere gli indirizzi dell’amministrazione esistente, soprattutto durante le campagne elettorali e tramite l’utilizzo dei mass media.
2022
Le sfide della contemporaneità. Approcci pluridisciplinari per uno sguardo multiprospettico
271
280
Polizia locale, politica e governo dell’(in)sicurezza / Elisa Begnis. - STAMPA. - (2022), pp. 271-280.
Elisa Begnis
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