A distanza ormai di 30 anni da quando ho iniziato a occuparmi di fundrai- sing, ancora oggi si insegna che le organizzazioni nonprofit migliori, e quindi più efficienti, sono quelle che spendono meno per fare fundraising. Questo pensiero, purtroppo, si riflette anche sulle donazioni: i donatori sono contenti quando sanno di donare a organizzazioni che hanno bassi costi di fundraising, senza preoccuparsi di sapere nient’altro di quella orga- nizzazione. Il 76% degli italiani prima di donare ad un’organizzazione nonprofit si do- manda: “Quanto di quello che dono andrà alla causa e quanto per pagare le spese generali/fundraising?”. Soltanto il 6% si pone la domanda giusta: “La mia donazione avrà un effetto positivo sulla risoluzione del problema che l’organizzazione nonprofit sta affrontando?”. La maggior parte degli italiani, dunque, si pone una domanda non solo scorretta, ma oserei dire dannosa. Il principale obiettivo delle organizzazioni nonprofit non è solo spendere il meno possibile, ma risolvere problemi come la fame nel mondo, la povertà, le malattie, la solitudine di un anziano, la sof- ferenza di un bambino, le problematiche legate all’ambiente, la sostenibilità. E per risolvere i problemi occorrono tanti soldi, investimenti, competenze, professionalità. Tutto questo è l’esito del fundraising! Purtroppo quello che ci viene insegnato ancora oggi – dagli organi di controllo, dai mass media, addirittura dalle stesse organizzazioni nonprofit quando si rivolgono ai donatori dicendo: “Le nostre spese generali sono molto basse” – è che spese di fundraising basse sono sinonimo di gestione etica dell’organizzazione. In realtà, così non si fa altro che creare un circolo vizioso che limita forte- mente il fundraising e, di conseguenza, la crescita dell’intero settore nonpro- fit. Perché meno possibilità di spendere per fare fundraising (cioè per rac- cogliere più risorse per compiere la mission) vuol dire minori investimenti, e minori investimenti significano minore crescita. Le organizzazioni nonprofit fanno un lavoro eccellente con le pochissime risorse che hanno a disposizione. Ma se vogliamo che facciano di più, occorre dare loro la possibilità di fare più fundraising. Occorre dare loro una maggiore libertà di investimento nel fundraising. Credo che il paradigma etico proposto dalla maggior parte degli opinion leader, ossia che meno spese equivalgono a una buona organizzazione e che, invece, più spese sono indice di cattiva organizzazione, non sia corretto, anzi, oserei dire, sia immorale. Questo paradigma è un forte ostacolo al pro- gresso del nonprofit e dunque alla risoluzione dei problemi che affliggono la nostra società, le nostre vite. Il fundraising è il principale metodo per rendere la propria organizzazio- ne nonprofit duratura nel tempo e la propria causa sostenibile. Fare fundraising non significa solo ottenere il maggior numero di fondi possibile ma, soprattutto, far guadagnare alla propria organizzazione libertà e indipendenza. Dovrebbero bastare queste poche righe per farvi venire il fuoco del fun- draising, per farvi capire l’assoluta importanza di fare fundraising e farlo bene. Se ci tenete veramente alla vostra organizzazione nonprofit, se credete veramente nella causa per cui avete deciso di lavorare o di fare volontariato, dovete imparare a raccogliere fondi per sostenerla. In questo libro trovate come farlo.

valerio melandri (2023). Fare Fundraising. rimini : maggioli.

Fare Fundraising

valerio melandri
2023

Abstract

A distanza ormai di 30 anni da quando ho iniziato a occuparmi di fundrai- sing, ancora oggi si insegna che le organizzazioni nonprofit migliori, e quindi più efficienti, sono quelle che spendono meno per fare fundraising. Questo pensiero, purtroppo, si riflette anche sulle donazioni: i donatori sono contenti quando sanno di donare a organizzazioni che hanno bassi costi di fundraising, senza preoccuparsi di sapere nient’altro di quella orga- nizzazione. Il 76% degli italiani prima di donare ad un’organizzazione nonprofit si do- manda: “Quanto di quello che dono andrà alla causa e quanto per pagare le spese generali/fundraising?”. Soltanto il 6% si pone la domanda giusta: “La mia donazione avrà un effetto positivo sulla risoluzione del problema che l’organizzazione nonprofit sta affrontando?”. La maggior parte degli italiani, dunque, si pone una domanda non solo scorretta, ma oserei dire dannosa. Il principale obiettivo delle organizzazioni nonprofit non è solo spendere il meno possibile, ma risolvere problemi come la fame nel mondo, la povertà, le malattie, la solitudine di un anziano, la sof- ferenza di un bambino, le problematiche legate all’ambiente, la sostenibilità. E per risolvere i problemi occorrono tanti soldi, investimenti, competenze, professionalità. Tutto questo è l’esito del fundraising! Purtroppo quello che ci viene insegnato ancora oggi – dagli organi di controllo, dai mass media, addirittura dalle stesse organizzazioni nonprofit quando si rivolgono ai donatori dicendo: “Le nostre spese generali sono molto basse” – è che spese di fundraising basse sono sinonimo di gestione etica dell’organizzazione. In realtà, così non si fa altro che creare un circolo vizioso che limita forte- mente il fundraising e, di conseguenza, la crescita dell’intero settore nonpro- fit. Perché meno possibilità di spendere per fare fundraising (cioè per rac- cogliere più risorse per compiere la mission) vuol dire minori investimenti, e minori investimenti significano minore crescita. Le organizzazioni nonprofit fanno un lavoro eccellente con le pochissime risorse che hanno a disposizione. Ma se vogliamo che facciano di più, occorre dare loro la possibilità di fare più fundraising. Occorre dare loro una maggiore libertà di investimento nel fundraising. Credo che il paradigma etico proposto dalla maggior parte degli opinion leader, ossia che meno spese equivalgono a una buona organizzazione e che, invece, più spese sono indice di cattiva organizzazione, non sia corretto, anzi, oserei dire, sia immorale. Questo paradigma è un forte ostacolo al pro- gresso del nonprofit e dunque alla risoluzione dei problemi che affliggono la nostra società, le nostre vite. Il fundraising è il principale metodo per rendere la propria organizzazio- ne nonprofit duratura nel tempo e la propria causa sostenibile. Fare fundraising non significa solo ottenere il maggior numero di fondi possibile ma, soprattutto, far guadagnare alla propria organizzazione libertà e indipendenza. Dovrebbero bastare queste poche righe per farvi venire il fuoco del fun- draising, per farvi capire l’assoluta importanza di fare fundraising e farlo bene. Se ci tenete veramente alla vostra organizzazione nonprofit, se credete veramente nella causa per cui avete deciso di lavorare o di fare volontariato, dovete imparare a raccogliere fondi per sostenerla. In questo libro trovate come farlo.
2023
614
978-88-916-2717-9
valerio melandri (2023). Fare Fundraising. rimini : maggioli.
valerio melandri
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/957936
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