La riforma del sistema finanziario italiano: una nuova governance per le banche popolari e le fondazioni bancarie

Una delle prime proposte legislative presentate dal governo Renzi nel 2015 è stata quella di riformare le banche popolari (Bp). Il decreto-­legge, emanato a gennaio e convertito in legge due mesi dopo, ha imposto la trasformazione di numerose banche nazionali in società per azioni. In aprile, il ministero del Tesoro e l’Associazione di fondazioni e di casse di risparmio (Acri) hanno firmato un protocollo d’intesa che ha aperto la via alla trasformazione delle fondazioni bancarie (Fb). Sia la legge sulle banche popolari sia il protocollo d’intesa con le fondazioni bancarie fanno parte di un progetto complessivo finalizzato a migliorare la governance del sistema bancario italiano, rendendolo più resiliente alle crisi e attenuando gli effetti negativi dell’instabilità finanziaria sulla crescita e sull’occupazione. Il capitolo è organizzato come segue. Il paragrafo 1 analizza il contenuto delle riforme del 2015 e ne mette in luce la portata innovativa. Il paragrafo 2 offre una breve panoramica della struttura del sistema bancario italiano, con una particolare attenzione ai problemi che nascono dalla corporate governance delle Bp e delle Fb. I paragrafi successivi identificano e approfondiscono sia i fattori di breve periodo sia quelli di lungo periodo che hanno facilitato le riforme in esame. Nello specifico, il paragrafo 3 dimostra come i fattori di lungo periodo abbiano creato le fondamenta su cui sono state costruite le ultime riforme. Il paragrafo 4 illustra i fattori di breve periodo, e si concentra sulle implicazioni della crisi del debito sovrano. Il paragrafo 5 è dedicato alle conclusioni