Il contributo costituisce un'analisi semiotica di un particolare luogo della memoria traumatica: il museo del genocidio cambogiano Tuol Sleng a Phnom Penh, Cambogia. Vengono innazittutto discussi alcuni assunti teorici di fondo relativi a questo tipo di memoriali: il loro carattere indessicale, le questioni connesse alla rappresentabilità stessa del genocidio, il problema della conservazione, trasformazione e autenticità dei 'luoghi del trauma'. Viene poi analizzata la costruzione dello spazio e l'uso delle immagini fotografiche delle vittime esposte in gran numero nel museo. Infine viene considerato il ruolo che un museo di questo tipo può giocare nella costruzione identitaria di una società del post-conflitto.
P. Violi (2010). Il visitatore come testimone. Il Tuol Sleng Museum of Genocide crimes a Phnom Penh. BOLOGNA : il Mulino.
Il visitatore come testimone. Il Tuol Sleng Museum of Genocide crimes a Phnom Penh
VIOLI, MARIA PATRIZIA
2010
Abstract
Il contributo costituisce un'analisi semiotica di un particolare luogo della memoria traumatica: il museo del genocidio cambogiano Tuol Sleng a Phnom Penh, Cambogia. Vengono innazittutto discussi alcuni assunti teorici di fondo relativi a questo tipo di memoriali: il loro carattere indessicale, le questioni connesse alla rappresentabilità stessa del genocidio, il problema della conservazione, trasformazione e autenticità dei 'luoghi del trauma'. Viene poi analizzata la costruzione dello spazio e l'uso delle immagini fotografiche delle vittime esposte in gran numero nel museo. Infine viene considerato il ruolo che un museo di questo tipo può giocare nella costruzione identitaria di una società del post-conflitto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.