Questo agile volume desidera avvicinare i futuri professionisti dei contesti socio-educativi alla prospettiva antropologica e all’approccio etnografico grazie a un dialogo costante fra selezionati spunti teorici ed esemplificazioni tratte da esplorazioni empiriche condotte dentro e fuori i servizi. Ancorando la discussione ai contesti quotidiani di educatori e operatori, propone di incoraggiare una consapevolezza critica sul modo di pensare le identità e le differenze e sulle ricadute concrete che scorciatoie etnocentriche o rassicuranti visioni essenzialiste sulle culture, sulle etnie e sulle religioni possono produrre quando si traducono in processi di lavoro, scelte etiche, decisioni operative, soluzioni organizzative, itinerari di presa in carico che impattano sulle esistenze, a volte già vulnerabili, dei cittadini che accedono ai servizi. In quest’ottica, il testo insiste sul contributo che l’antropologia culturale e sociale può offrire nell’analisi delle dimensioni culturali delle organizzazioni dei servizi, nei modi di interpretare e agire le politiche in rapporto a specifici contesti lavorativi e nella comprensione delle pratiche istituzionali e forme simboliche che tendono a naturalizzare precisi modi di pensare e agire, di classificare la realtà e categorizzare i soggetti. Viene dunque sollecitato un approccio relazionale, processuale e contestuale ai mondi dei servizi, dove si incrociano non solo gerarchie e categorizzazioni istituzionali, ma anche attori capaci di capitalizzare apprendimenti e di riappropriarsi di diversificate risorse ed esperienze che attraversano i confini (simbolici, emotivi, nazionali) per navigare realtà sempre più ambivalenti e contraddittorie.
Riccio B., T.F. (2024). Antropologia ed etnografia per i servizi socio-educativi. Reggio Emilia : Junior.
Antropologia ed etnografia per i servizi socio-educativi
Riccio B.
;Tarabusi F.
2024
Abstract
Questo agile volume desidera avvicinare i futuri professionisti dei contesti socio-educativi alla prospettiva antropologica e all’approccio etnografico grazie a un dialogo costante fra selezionati spunti teorici ed esemplificazioni tratte da esplorazioni empiriche condotte dentro e fuori i servizi. Ancorando la discussione ai contesti quotidiani di educatori e operatori, propone di incoraggiare una consapevolezza critica sul modo di pensare le identità e le differenze e sulle ricadute concrete che scorciatoie etnocentriche o rassicuranti visioni essenzialiste sulle culture, sulle etnie e sulle religioni possono produrre quando si traducono in processi di lavoro, scelte etiche, decisioni operative, soluzioni organizzative, itinerari di presa in carico che impattano sulle esistenze, a volte già vulnerabili, dei cittadini che accedono ai servizi. In quest’ottica, il testo insiste sul contributo che l’antropologia culturale e sociale può offrire nell’analisi delle dimensioni culturali delle organizzazioni dei servizi, nei modi di interpretare e agire le politiche in rapporto a specifici contesti lavorativi e nella comprensione delle pratiche istituzionali e forme simboliche che tendono a naturalizzare precisi modi di pensare e agire, di classificare la realtà e categorizzare i soggetti. Viene dunque sollecitato un approccio relazionale, processuale e contestuale ai mondi dei servizi, dove si incrociano non solo gerarchie e categorizzazioni istituzionali, ma anche attori capaci di capitalizzare apprendimenti e di riappropriarsi di diversificate risorse ed esperienze che attraversano i confini (simbolici, emotivi, nazionali) per navigare realtà sempre più ambivalenti e contraddittorie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.