La prospettiva di analisi che si propone intende esaminare il ruolo svolto dalle Corti giurisdizionali europee nella definizione e nella tutela dei diritti fondamentali in Europa. In particolare, si intende focalizzare l'attenzione su quel processo circolare posto in essere dalla Corte di giustizia, che, dopo aver estrapolato dalle tradizioni costituzionali degli Stati membri, oltre che dalla CEDU, i principi idonei alla tutela dei diritti fondamentali, li ha poi rielaborati, armonizzandoli, ed infine li ha restituiti agli operatori interni al fine di favorirne l'applicazione rispetto alle norme di attuazione del diritto dell'Unione. In questo contesto di alimentazione reciproca, si pone la questione del rapporto dell'ordinamento europeo con le Costituzioni nazionali. Più specificamente, pare opportuno soffermarsi sul quesito circa la possibile "europeizzazione" dei principi costituzionali nazionali e sul ruolo che lo strumento del rinvio pregiudiziale può svolgere nell'ambito di questa "integrazione mediante il diritto". In tal senso, una valorizzazione applicativa del rinvio pregiudiziale pare potersi cogliere in relazione a diversi fattori. Innanzitutto, di particolare rilievo è l'analisi del recente orientamento giurisprudenziale della Corte EDU che condanna lo Stato che ometta immotivatamente di porre una questione pregiudizale alla Corte di giustizia (sentenza Dhahbi c. Italia). Poi, avendo riguardo all'esperienza italiana, dall'esame delle ordinanze nn. 102/2008 e 207/2013 sembra venire in luce la fine di quell'atteggiamento di chiusura che la Corte costituzionale aveva assunto nei confronti del rinvio, che aveva contribuito a quella sorta di "emarginazione" dallo scambio col diritto europeo, a fronte di un sempre maggiore protagonismo dei giudici comuni. Si coglie, quindi, nell'analisi delle dinamiche giurisprudenziali in tema di diritti fondamentali, la dimensione di un “ordine intercostituzionale in costruzione” che si arricchisce con la specificità delle identità costituzionali proprie di ciascun ordinamento, rendendo l'Europa unita nelle sue diversità e costituendo, si auspica, la premessa per una compiuta Costituzione europea.

Valentina Capuozzo (2015). I diritti fondamentali nel dialogo tra Corti, una Costituzione in fieri?. Murcia : Editum - Ediciones de la Universidad de Murcia.

I diritti fondamentali nel dialogo tra Corti, una Costituzione in fieri?

Valentina Capuozzo
2015

Abstract

La prospettiva di analisi che si propone intende esaminare il ruolo svolto dalle Corti giurisdizionali europee nella definizione e nella tutela dei diritti fondamentali in Europa. In particolare, si intende focalizzare l'attenzione su quel processo circolare posto in essere dalla Corte di giustizia, che, dopo aver estrapolato dalle tradizioni costituzionali degli Stati membri, oltre che dalla CEDU, i principi idonei alla tutela dei diritti fondamentali, li ha poi rielaborati, armonizzandoli, ed infine li ha restituiti agli operatori interni al fine di favorirne l'applicazione rispetto alle norme di attuazione del diritto dell'Unione. In questo contesto di alimentazione reciproca, si pone la questione del rapporto dell'ordinamento europeo con le Costituzioni nazionali. Più specificamente, pare opportuno soffermarsi sul quesito circa la possibile "europeizzazione" dei principi costituzionali nazionali e sul ruolo che lo strumento del rinvio pregiudiziale può svolgere nell'ambito di questa "integrazione mediante il diritto". In tal senso, una valorizzazione applicativa del rinvio pregiudiziale pare potersi cogliere in relazione a diversi fattori. Innanzitutto, di particolare rilievo è l'analisi del recente orientamento giurisprudenziale della Corte EDU che condanna lo Stato che ometta immotivatamente di porre una questione pregiudizale alla Corte di giustizia (sentenza Dhahbi c. Italia). Poi, avendo riguardo all'esperienza italiana, dall'esame delle ordinanze nn. 102/2008 e 207/2013 sembra venire in luce la fine di quell'atteggiamento di chiusura che la Corte costituzionale aveva assunto nei confronti del rinvio, che aveva contribuito a quella sorta di "emarginazione" dallo scambio col diritto europeo, a fronte di un sempre maggiore protagonismo dei giudici comuni. Si coglie, quindi, nell'analisi delle dinamiche giurisprudenziali in tema di diritti fondamentali, la dimensione di un “ordine intercostituzionale in costruzione” che si arricchisce con la specificità delle identità costituzionali proprie di ciascun ordinamento, rendendo l'Europa unita nelle sue diversità e costituendo, si auspica, la premessa per una compiuta Costituzione europea.
2015
Desafìos del constitucionalismo ante la integración europea
801
817
Valentina Capuozzo (2015). I diritti fondamentali nel dialogo tra Corti, una Costituzione in fieri?. Murcia : Editum - Ediciones de la Universidad de Murcia.
Valentina Capuozzo
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