Oltre a costituire un imprescindibile (e talvolta unico) riflesso diretto di un allestimento e a offrire precise indicazioni sulla rappresentazione e sulla paternità di un dramma per musica, il libretto d’opera è sovente un serbatoio assai ricco di spunti di riflessione sulle poetiche e sulle prassi di scrittura impiegate in uno dei generi musicali più importanti e rappresentativi della storia e della cultura europee. La lettura e lo studio dei paratesti che accompagnano, nel Sei-Settecento, la stampa dei libretti per musica consentono di ricavare molte informazioni sull’invenzione poetica, sugli aspetti compositivi, sulla drammaturgia nel suo complesso, sui condizionamenti imposti al poeta dal compositore e sulle molteplici influenze esterne esercitate da committenti e dedicatari. Questa relazione proporrà una rassegna delle dichiarazioni di poetica contenute in alcuni libretti d’opera veneziani della seconda metà del Seicento. Verranno presi in esame in particolare i drammi per musica di alcuni fra i più influenti poeti teatrali dell’epoca quali Matteo Noris (1640-1714), Adriano Morselli (fl. 1676-1691) e Girolamo Frigimelica Roberti (1653-1732), nei cui paratesti compaiono, seppure in forme enunciative spesso frammentarie, testimonianze di una più ampia riflessione teorica sui rapporti che il melodramma instaura con la trattatistica letteraria coeva, con le altre tradizioni drammatiche europee, con la cultura accademica, con le esigenze stilistiche legate alla mozione degli affetti attraverso la musica e il canto.
Badolato, N. (2023). «Un allegro capriccio della drammatica fantasia»: dichiarazioni di poetica nei libretti d’opera di secondo Seicento. Torino : Accademia University Press.
«Un allegro capriccio della drammatica fantasia»: dichiarazioni di poetica nei libretti d’opera di secondo Seicento
Badolato, Nicola
2023
Abstract
Oltre a costituire un imprescindibile (e talvolta unico) riflesso diretto di un allestimento e a offrire precise indicazioni sulla rappresentazione e sulla paternità di un dramma per musica, il libretto d’opera è sovente un serbatoio assai ricco di spunti di riflessione sulle poetiche e sulle prassi di scrittura impiegate in uno dei generi musicali più importanti e rappresentativi della storia e della cultura europee. La lettura e lo studio dei paratesti che accompagnano, nel Sei-Settecento, la stampa dei libretti per musica consentono di ricavare molte informazioni sull’invenzione poetica, sugli aspetti compositivi, sulla drammaturgia nel suo complesso, sui condizionamenti imposti al poeta dal compositore e sulle molteplici influenze esterne esercitate da committenti e dedicatari. Questa relazione proporrà una rassegna delle dichiarazioni di poetica contenute in alcuni libretti d’opera veneziani della seconda metà del Seicento. Verranno presi in esame in particolare i drammi per musica di alcuni fra i più influenti poeti teatrali dell’epoca quali Matteo Noris (1640-1714), Adriano Morselli (fl. 1676-1691) e Girolamo Frigimelica Roberti (1653-1732), nei cui paratesti compaiono, seppure in forme enunciative spesso frammentarie, testimonianze di una più ampia riflessione teorica sui rapporti che il melodramma instaura con la trattatistica letteraria coeva, con le altre tradizioni drammatiche europee, con la cultura accademica, con le esigenze stilistiche legate alla mozione degli affetti attraverso la musica e il canto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.