Il saggio indaga, seguendo una ricostruzione storiografica e alla luce degli studi di Stefano Musso su questo tema, il complesso rapporto delle culture del lavoro degli operai e degli artigiani di mestiere in Italia fra Otto e Novecento. Nella profonda trasformazione che fra xix e xx secolo porta a un cambiamento radicale delle strutture e delle culture del mondo del lavoro, il caso italiano mostra chiaramente come la componente politica rivesta una importanza fonda- mentale, anche se resta insufficiente, da sola, a spiegare la complessità del fenomeno, in particolare la transizione fra il mondo dell’artigianato e quello dell’industria. Vista in pro- spettiva, oggi, da una realtà post-industriale, la transizione fra questi due mondi non può essere compresa solo facendo riferimento alla dimensione politica; altrettanto importanti sono le componenti sociali e culturali; fondamentale è an- che esaminare come cambia il lavoro, e quindi i profili e le figure dei lavoratori. In questo senso gli studi di Stefano Musso hanno traccia- to, a mio parere, un percorso di analisi in cui erano conte- nute indicazioni metodologiche molto importanti. In primo luogo l’accurata ricostruzione storico-economica dei feno- meni analizzati, unita alla disamina dei processi lavorativi, e quindi delle diverse figure sociali all’interno delle unità produttive. Inoltre, il contesto sociale, il territorio – come lo definiva Musso – che però comprendeva anche gli ambiti sociali elementari, come la famiglia e le varie reti di relazio- ni, vicinali, associative, o di altro tipo, in cui erano immersi i lavoratori. Infine, e forse soprattutto, la consapevolezza che al di là dell’utilità dei modelli interpretativi desumibili da altre scienze sociali, la storia è scienza della diacronia, del cambiamento continuo, non reversibile né ripetibile, delle posizioni e delle relazioni degli attori sociali; che quindi analizzare i modi in cui evolvono, cambiano, si trasformano, si intrecciano e si contaminano culture, concezioni, modelli comportamentali, è un obiettivo fondamentale della ricer- ca. Su questo tipo di impostazione si basa la capacità, per la storia del lavoro, di essere davvero una chiave per la comprensione della storia e quindi degli assetti della nostra realtà attuale.

Culture della transizione: artigiani e operai di mestiere / Anna Pellegrino. - STAMPA. - (2023), pp. 79-94.

Culture della transizione: artigiani e operai di mestiere

Anna Pellegrino
2023

Abstract

Il saggio indaga, seguendo una ricostruzione storiografica e alla luce degli studi di Stefano Musso su questo tema, il complesso rapporto delle culture del lavoro degli operai e degli artigiani di mestiere in Italia fra Otto e Novecento. Nella profonda trasformazione che fra xix e xx secolo porta a un cambiamento radicale delle strutture e delle culture del mondo del lavoro, il caso italiano mostra chiaramente come la componente politica rivesta una importanza fonda- mentale, anche se resta insufficiente, da sola, a spiegare la complessità del fenomeno, in particolare la transizione fra il mondo dell’artigianato e quello dell’industria. Vista in pro- spettiva, oggi, da una realtà post-industriale, la transizione fra questi due mondi non può essere compresa solo facendo riferimento alla dimensione politica; altrettanto importanti sono le componenti sociali e culturali; fondamentale è an- che esaminare come cambia il lavoro, e quindi i profili e le figure dei lavoratori. In questo senso gli studi di Stefano Musso hanno traccia- to, a mio parere, un percorso di analisi in cui erano conte- nute indicazioni metodologiche molto importanti. In primo luogo l’accurata ricostruzione storico-economica dei feno- meni analizzati, unita alla disamina dei processi lavorativi, e quindi delle diverse figure sociali all’interno delle unità produttive. Inoltre, il contesto sociale, il territorio – come lo definiva Musso – che però comprendeva anche gli ambiti sociali elementari, come la famiglia e le varie reti di relazio- ni, vicinali, associative, o di altro tipo, in cui erano immersi i lavoratori. Infine, e forse soprattutto, la consapevolezza che al di là dell’utilità dei modelli interpretativi desumibili da altre scienze sociali, la storia è scienza della diacronia, del cambiamento continuo, non reversibile né ripetibile, delle posizioni e delle relazioni degli attori sociali; che quindi analizzare i modi in cui evolvono, cambiano, si trasformano, si intrecciano e si contaminano culture, concezioni, modelli comportamentali, è un obiettivo fondamentale della ricer- ca. Su questo tipo di impostazione si basa la capacità, per la storia del lavoro, di essere davvero una chiave per la comprensione della storia e quindi degli assetti della nostra realtà attuale.
2023
Fondato sul Lavoro. Scritti per Stefano Musso
79
94
Culture della transizione: artigiani e operai di mestiere / Anna Pellegrino. - STAMPA. - (2023), pp. 79-94.
Anna Pellegrino
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