Nell’epoca delle transizioni post-pandemiche viene affidato all’educazione il compito di riscrivere le forme attraverso le quali le nuove generazioni possano abitare la resilienza trasformativa. È noto come l’Agenda2030 (ONU, 2015) attribuisca all’educazione il compito di assicurare a tutti gli esseri umani di realizzare il proprio potenziale con dignità e uguaglianza. ASviS Italia (2019, p.64) sottolinea l’urgenza di operare la trasformazione del sistema educativo affinchè formi alla cultura dello sviluppo sostenibile, così che insegnanti e discenti possano divenire agenti del cambiamento. Il Ministro Bianchi (2020) interpreta questa fase di trasformazione come l’opportunità di ritrovare la natura profonda della scuola, del suo essere incubatrice di socialità, costruttrice di comunità, in grado di educare la persona e la comunità come insieme solidale di individui che vogliono condividere un cammino di sviluppo (p.159). Nell’insieme l’epoca delle transizioni potrebbe essere l’occasione per “rimbalzare avanti”, verso una nuova funzione di equilibrio, ovvero quella resilienza trasformativa (Giovannini, 2018, p.71) che sfrutta la spinta in avanti di una condizione da superare, sul sentiero della sostenibilità. Rimbalzare in avanti, come chiede l’Agenda2030 nel suo movimento collettivo, per cambiare strada e modelli di sviluppo, è una prospettiva che per Morin (2020) richiede un umanesimo rigenerato realizzando l’Io nella realizzazione del Noi. In questo movimento è comprensibile come l’educazione ri-assuma significati per il pieno sviluppo del potenziale umano, aggiornandone le prospettive: per Amartya Sen (1992) e Martha Nussbaum (1997) essa non è uno strumento per una migliore economia - come di fatto avvenuto nella prospettiva di creazione del capitale umano – ma è generatrice di valore.
Ellerani, P. (2022). Educazione Cooperativa e ACS: un ecosistema educativo. Trento : Erickson.
Educazione Cooperativa e ACS: un ecosistema educativo
Ellerani
Primo
2022
Abstract
Nell’epoca delle transizioni post-pandemiche viene affidato all’educazione il compito di riscrivere le forme attraverso le quali le nuove generazioni possano abitare la resilienza trasformativa. È noto come l’Agenda2030 (ONU, 2015) attribuisca all’educazione il compito di assicurare a tutti gli esseri umani di realizzare il proprio potenziale con dignità e uguaglianza. ASviS Italia (2019, p.64) sottolinea l’urgenza di operare la trasformazione del sistema educativo affinchè formi alla cultura dello sviluppo sostenibile, così che insegnanti e discenti possano divenire agenti del cambiamento. Il Ministro Bianchi (2020) interpreta questa fase di trasformazione come l’opportunità di ritrovare la natura profonda della scuola, del suo essere incubatrice di socialità, costruttrice di comunità, in grado di educare la persona e la comunità come insieme solidale di individui che vogliono condividere un cammino di sviluppo (p.159). Nell’insieme l’epoca delle transizioni potrebbe essere l’occasione per “rimbalzare avanti”, verso una nuova funzione di equilibrio, ovvero quella resilienza trasformativa (Giovannini, 2018, p.71) che sfrutta la spinta in avanti di una condizione da superare, sul sentiero della sostenibilità. Rimbalzare in avanti, come chiede l’Agenda2030 nel suo movimento collettivo, per cambiare strada e modelli di sviluppo, è una prospettiva che per Morin (2020) richiede un umanesimo rigenerato realizzando l’Io nella realizzazione del Noi. In questo movimento è comprensibile come l’educazione ri-assuma significati per il pieno sviluppo del potenziale umano, aggiornandone le prospettive: per Amartya Sen (1992) e Martha Nussbaum (1997) essa non è uno strumento per una migliore economia - come di fatto avvenuto nella prospettiva di creazione del capitale umano – ma è generatrice di valore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.