Il testo prende in esame una serie di progetti realizzati dall'innovativo artista e designer Filippo Panseca tra gli anni Settanta e Ottanta, caratterizzati da un ambiguo atteggiamento tra distopia e utopia, ovvero dispositivi intermediali fondati su sistemi a circuito chiuso, ambienti olistici ed esperimenti di trasmissione e transcodificazione di varia intensità. In particolare, vengono qui discussi il set design per il festival Palermo Pop 70 (1970), i ritratti al computer (1974-79), la progettazione di discoteche milanesi quali Number One (1968) e Studio 54 (1979), lo studio televisivo Rai di Blitz (1981-1984) e gli spazi immersivi realizzati per i Congressi del Partito Socialista Italiano tra il 1978 e il 1991, per i quali oggi è ricordato e stigmatizzato, ma di cui non si è ancora colta la complessità progettuale e artistica.
Francesco Spampinato (2023). Estasi dell’artificiale: gli ambienti intermediali di Panseca. Milano : ADI Design Museum.
Estasi dell’artificiale: gli ambienti intermediali di Panseca
Francesco Spampinato
2023
Abstract
Il testo prende in esame una serie di progetti realizzati dall'innovativo artista e designer Filippo Panseca tra gli anni Settanta e Ottanta, caratterizzati da un ambiguo atteggiamento tra distopia e utopia, ovvero dispositivi intermediali fondati su sistemi a circuito chiuso, ambienti olistici ed esperimenti di trasmissione e transcodificazione di varia intensità. In particolare, vengono qui discussi il set design per il festival Palermo Pop 70 (1970), i ritratti al computer (1974-79), la progettazione di discoteche milanesi quali Number One (1968) e Studio 54 (1979), lo studio televisivo Rai di Blitz (1981-1984) e gli spazi immersivi realizzati per i Congressi del Partito Socialista Italiano tra il 1978 e il 1991, per i quali oggi è ricordato e stigmatizzato, ma di cui non si è ancora colta la complessità progettuale e artistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.