«La natura, riprendendo a sé i materiali sottratti dall’uomo, opera armonicamente, così da lasciare ai ruderi una possibilità di ricostruzione ideale. Da ciò il fascino e la bellezza delle ruine. Il restauratore che ne limita la forma [...] impone al monumento e all’osservatore una sua opinione personale tanto più sgradevole quanto più la natura aveva aggiunto alle ruine il bisbiglio dei ricordi indefiniti che essa sola conosce». Così scriveva nel 1913 Giacomo Boni, illuminato progettista e conservatore di paesaggi archeologici. Dal 2011 gli Autori di questo libro hanno intrapreso un percorso di ricerca applicata, con l’obiettivo di integrare lo sguardo e gli strumenti dell’architettura del paesaggio e della conservazione del patrimonio archeologico, per verificare e approfondire le possibilità di un confronto transdisciplinare per il progetto e la gestione dei luoghi delle archeologie. Traendo nutrimento dalle esperienze più significative, il volume si pone come obiettivo la definizione di un approccio culturale e scientifico nuovo, dedicato al progetto e alla conservazione attiva degli spazi aperti archeologici. Ridotto spesso a un corollario di semplici indicazioni gestionali o di convenzionali considerazioni estetiche, il confronto con i luoghi archeologici richiede invece il supporto di uno spessore consolidato di ricerca, a cui questo studio intende rispondere con una prima serie di esplorazioni mirate e tematiche. Con il preciso obiettivo di far comprendere a ogni figura professionale “le ragioni dell’altro”, il confronto tra i differenti modi di pensare e di agire disciplinari permette di sviluppare visioni progettuali innovative e condivise, prefigurando così un futuro possibile per i paesaggi delle archeologie.
Tessa Matteini, Andrea Ugolini (2023). IL BISBIGLIO DEI RICORDI INDEFINITI : progetto paesaggistico e conservazione attiva dei luoghi archeologici. Padova : Il Poligrafo.
IL BISBIGLIO DEI RICORDI INDEFINITI : progetto paesaggistico e conservazione attiva dei luoghi archeologici
Tessa Matteini;Andrea Ugolini
2023
Abstract
«La natura, riprendendo a sé i materiali sottratti dall’uomo, opera armonicamente, così da lasciare ai ruderi una possibilità di ricostruzione ideale. Da ciò il fascino e la bellezza delle ruine. Il restauratore che ne limita la forma [...] impone al monumento e all’osservatore una sua opinione personale tanto più sgradevole quanto più la natura aveva aggiunto alle ruine il bisbiglio dei ricordi indefiniti che essa sola conosce». Così scriveva nel 1913 Giacomo Boni, illuminato progettista e conservatore di paesaggi archeologici. Dal 2011 gli Autori di questo libro hanno intrapreso un percorso di ricerca applicata, con l’obiettivo di integrare lo sguardo e gli strumenti dell’architettura del paesaggio e della conservazione del patrimonio archeologico, per verificare e approfondire le possibilità di un confronto transdisciplinare per il progetto e la gestione dei luoghi delle archeologie. Traendo nutrimento dalle esperienze più significative, il volume si pone come obiettivo la definizione di un approccio culturale e scientifico nuovo, dedicato al progetto e alla conservazione attiva degli spazi aperti archeologici. Ridotto spesso a un corollario di semplici indicazioni gestionali o di convenzionali considerazioni estetiche, il confronto con i luoghi archeologici richiede invece il supporto di uno spessore consolidato di ricerca, a cui questo studio intende rispondere con una prima serie di esplorazioni mirate e tematiche. Con il preciso obiettivo di far comprendere a ogni figura professionale “le ragioni dell’altro”, il confronto tra i differenti modi di pensare e di agire disciplinari permette di sviluppare visioni progettuali innovative e condivise, prefigurando così un futuro possibile per i paesaggi delle archeologie.File | Dimensione | Formato | |
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