Il mondo romano è forse il capitolo meno studiato della filosofia della storia di Hegel: certamente assai meno delle raffigurazioni hegeliane di civiltà greca e religione cristiana, i due momenti fra i quali esso è compreso. Eppure Arnaldo Momigliano negli anni Trenta accreditava Hegel di un’interpretazione originale e profonda di Roma, specialmente imperiale. Giudizio degno di nota, già solo perché proveniente da un fronte, quello degli studi storici, mai troppo tenero verso il filosofo. Un’antipatia ricambiata, com’è noto. Proprio il grande storico di Roma antica suo contemporaneo, Niebuhr, fu infatti oggetto di pesanti critiche da parte di Hegel. Mette conto allora confrontare le diverse prospettive dello storico e del filosofo, non tanto alla luce delle dichiarazioni di princìpi, pure imprescindibili, quanto della storia romana stessa. Un confronto che non può restringersi al solo Niebuhr. L’interesse hegeliano per la storia universale, dunque per l’impero più che per la repubblica romana, impone l’estensione dell’indagine anche a quella storiografia ottocentesca, soprattutto Ranke, Droysen, Burckhardt, che fu erede dell’impostazione universalistica di Hegel, ma sempre ne rifiutò in vario modo i presupposti filosofici.
BONACINA, G. (1991). Hegel il mondo romano e la storiografia. Rapporti agrari diritto cristianesimo e tardo antico. Firenze : La Nuova Italia Editrice.
Hegel il mondo romano e la storiografia. Rapporti agrari diritto cristianesimo e tardo antico
BONACINA, GIOVANNI
1991
Abstract
Il mondo romano è forse il capitolo meno studiato della filosofia della storia di Hegel: certamente assai meno delle raffigurazioni hegeliane di civiltà greca e religione cristiana, i due momenti fra i quali esso è compreso. Eppure Arnaldo Momigliano negli anni Trenta accreditava Hegel di un’interpretazione originale e profonda di Roma, specialmente imperiale. Giudizio degno di nota, già solo perché proveniente da un fronte, quello degli studi storici, mai troppo tenero verso il filosofo. Un’antipatia ricambiata, com’è noto. Proprio il grande storico di Roma antica suo contemporaneo, Niebuhr, fu infatti oggetto di pesanti critiche da parte di Hegel. Mette conto allora confrontare le diverse prospettive dello storico e del filosofo, non tanto alla luce delle dichiarazioni di princìpi, pure imprescindibili, quanto della storia romana stessa. Un confronto che non può restringersi al solo Niebuhr. L’interesse hegeliano per la storia universale, dunque per l’impero più che per la repubblica romana, impone l’estensione dell’indagine anche a quella storiografia ottocentesca, soprattutto Ranke, Droysen, Burckhardt, che fu erede dell’impostazione universalistica di Hegel, ma sempre ne rifiutò in vario modo i presupposti filosofici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.