L'articolo indaga l'effetto della fortuna della poesia rodariana nella scuola italiana e nella poesia "per bambini" (e non solo) a partire dagli anni Ottanta. In primo luogo si affronta il ruolo di Rodari nell'introduzione di un modo nuovo di fare poesia in classe, coinvolgendo i bambini e accogliendone le sollecitazioni, così da creare in loro un rapporto diretto con la poesia intesa come esperienza in grado di nutrire la loro immaginazione e la capacità di uso creativo della lingua. Questo cambio di atteggiamento non è senza conseguenze nel panorama della poesia italiana: porta a rivalutare una forma popolare legata alla dimensione dell’oralità e della ritualità condivisa, come la filastrocca e, in generale, le forme poetiche semplici e ripetitive; determina uno svecchiamento generale dei temi e della lingua dei testi poetici destinati a entrare a scuola tramite i libri di lettura; riporta l’attenzione sulla dimensione ludica della parola poetica, valorizzando anche il nonsense e inaugurando il filone della poesia metalinguistica e grammaticale. La figura di Rodari, inoltre, funziona da reagente per i poeti coevi (come Antonio Porta) che, dalla fine degli anni Settanta, iniziano a interrogarsi sulla possibilità di aprire le sperimentazioni al linguaggio infantile e di confrontarsi con le reazioni di un pubblico, quello scolastico, abituato ai testi poetici di un canone chiuso alle provocazioni della poesia contemporanea. Rodari è infine il capofila di un nuovo filone di poesia "per i bambini", che ha in Roberto Piumini, Bernard Friot, Bruno Tognolini, Chiara Carminati alcuni dei rappresentanti più significativi.
De Santis, C. (2023). L'effetto Rodari tra poesia per bambini e didattica dell'italiano. Bologna : Patron [10.19199/2023.2.9788855535939.21.43].
L'effetto Rodari tra poesia per bambini e didattica dell'italiano
De Santis, Cristiana
2023
Abstract
L'articolo indaga l'effetto della fortuna della poesia rodariana nella scuola italiana e nella poesia "per bambini" (e non solo) a partire dagli anni Ottanta. In primo luogo si affronta il ruolo di Rodari nell'introduzione di un modo nuovo di fare poesia in classe, coinvolgendo i bambini e accogliendone le sollecitazioni, così da creare in loro un rapporto diretto con la poesia intesa come esperienza in grado di nutrire la loro immaginazione e la capacità di uso creativo della lingua. Questo cambio di atteggiamento non è senza conseguenze nel panorama della poesia italiana: porta a rivalutare una forma popolare legata alla dimensione dell’oralità e della ritualità condivisa, come la filastrocca e, in generale, le forme poetiche semplici e ripetitive; determina uno svecchiamento generale dei temi e della lingua dei testi poetici destinati a entrare a scuola tramite i libri di lettura; riporta l’attenzione sulla dimensione ludica della parola poetica, valorizzando anche il nonsense e inaugurando il filone della poesia metalinguistica e grammaticale. La figura di Rodari, inoltre, funziona da reagente per i poeti coevi (come Antonio Porta) che, dalla fine degli anni Settanta, iniziano a interrogarsi sulla possibilità di aprire le sperimentazioni al linguaggio infantile e di confrontarsi con le reazioni di un pubblico, quello scolastico, abituato ai testi poetici di un canone chiuso alle provocazioni della poesia contemporanea. Rodari è infine il capofila di un nuovo filone di poesia "per i bambini", che ha in Roberto Piumini, Bernard Friot, Bruno Tognolini, Chiara Carminati alcuni dei rappresentanti più significativi.File | Dimensione | Formato | |
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