L’opera di Melchiorre Bega scorre sul confine di un’architettura accorta e riscattata da intuizioni che non mirano ad aderire a una linea di ricerca, perché essa resta protesa a traversare i decenni, i sistemi politici e le economie, attenta a farsi interprete dello “stile” corrente. La formazione di Bega a Bologna presso il Regio Istituto di Belle Arti, dove si diploma nel 1919, e la lunga e fiorente attività nell’impresa paterna di mobili in legno, l’Ebanisteria Vittorio Bega & Figli di Bologna, tracciano le linee guida dello stile di Bega e del suo produttivo ed efficace professionismo. Quando inizia a dedicarsi all’architettura, dopo essersi affermato grazie ai mobili e agli allestimenti di interni (anche di transatlantici), con cui aveva avviato a Bologna la professione sin dai primi anni venti grazie alla ditta del padre, Bega è pronto a diventare interprete di un nuovo ordine da consegnare alla sua città, anche in forza dell’apprendistato presso lo studio romano di Marcello Piacentini. A coronare la sua iniziale attività, nel 1931 esce la raccolta Melchiorre Bega architetto, curata dell’ingegnere bolognese Giorgio Ramponi. Poco dopo Bega realizza la sua prima architettura, assieme a Ramponi e all’architetto bolognese Alberto Legnani, in occasione della V Esposizione Triennale delle Arti Decorative e Industriali Moderne, tenutasi a Milano nel 1933: il modello di “Una casa per gli Appennini” progettata per risultare “adatta” a “essere edificata sui colli che coronano la maggior parte delle città dell’Emilia e della Romagna ed in specie Bologna” . La casa è contraddistinta da logge di pilastri, da volumi squadrati tutt’altro che pittoreschi e dai lussuosi interni di un dispositivo spaziale che riprende la tradizione compositiva nella distrubuzione delle stanze . La macchina pubblicitaria del modello regionale appenninico segnala la presenza di mobili prodotti dalla Bega & Figli, dalla Cooperativa Ebanisteria Casalini di Faenza, che li esegue su progetto di Legnani, e dalla Ubaldo Stanzani, Mobili e Arredamenti, sempre di Bologna

Rosellini Anna (2023). Bologna: architetture in cerca di uno stile per l’attualità. Milano : Silvana Editoriale.

Bologna: architetture in cerca di uno stile per l’attualità

Rosellini Anna
2023

Abstract

L’opera di Melchiorre Bega scorre sul confine di un’architettura accorta e riscattata da intuizioni che non mirano ad aderire a una linea di ricerca, perché essa resta protesa a traversare i decenni, i sistemi politici e le economie, attenta a farsi interprete dello “stile” corrente. La formazione di Bega a Bologna presso il Regio Istituto di Belle Arti, dove si diploma nel 1919, e la lunga e fiorente attività nell’impresa paterna di mobili in legno, l’Ebanisteria Vittorio Bega & Figli di Bologna, tracciano le linee guida dello stile di Bega e del suo produttivo ed efficace professionismo. Quando inizia a dedicarsi all’architettura, dopo essersi affermato grazie ai mobili e agli allestimenti di interni (anche di transatlantici), con cui aveva avviato a Bologna la professione sin dai primi anni venti grazie alla ditta del padre, Bega è pronto a diventare interprete di un nuovo ordine da consegnare alla sua città, anche in forza dell’apprendistato presso lo studio romano di Marcello Piacentini. A coronare la sua iniziale attività, nel 1931 esce la raccolta Melchiorre Bega architetto, curata dell’ingegnere bolognese Giorgio Ramponi. Poco dopo Bega realizza la sua prima architettura, assieme a Ramponi e all’architetto bolognese Alberto Legnani, in occasione della V Esposizione Triennale delle Arti Decorative e Industriali Moderne, tenutasi a Milano nel 1933: il modello di “Una casa per gli Appennini” progettata per risultare “adatta” a “essere edificata sui colli che coronano la maggior parte delle città dell’Emilia e della Romagna ed in specie Bologna” . La casa è contraddistinta da logge di pilastri, da volumi squadrati tutt’altro che pittoreschi e dai lussuosi interni di un dispositivo spaziale che riprende la tradizione compositiva nella distrubuzione delle stanze . La macchina pubblicitaria del modello regionale appenninico segnala la presenza di mobili prodotti dalla Bega & Figli, dalla Cooperativa Ebanisteria Casalini di Faenza, che li esegue su progetto di Legnani, e dalla Ubaldo Stanzani, Mobili e Arredamenti, sempre di Bologna
2023
Melchiorre Bega. Architetture, interni, allestimenti
158
175
Rosellini Anna (2023). Bologna: architetture in cerca di uno stile per l’attualità. Milano : Silvana Editoriale.
Rosellini Anna
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