Gli impatti di una didattica mediata da tecnologie nella formazione professionale : una ricerca-azione condotta nei Centri CNOS/FAP in Lombardia

Nell’anno scolastico 2013-14, la fondazione Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro (CNOS-FAP Lombardia) decide di avviare una sperimentazione presso le sue sedi di Milano, Arese, Treviglio, Sesto San Giovanni e Brescia riguardante l’introduzione di tablet Apple come unico strumento di lavoro per i loro formatori e i loro studenti. Sebbene il primo iPad sia stato lanciato ufficialmente pochi anni prima, le prime documentazioni di esperienze e riflessioni sull’utilizzo in ambito didattico di tablet sono già numerose, ma solo in ambito scolastico (Manuguerra, Petocz, 2011; Peria, 2013; Mazzucchelli, 2014). Le esperienze documentate sull’utilizzo del tablet nella formazione professionale risultano, al contrario, molto limitate. Nel 2016, dopo tre anni dall’avvio della sperimentazione, il CNOS-FAP Lombardia rilascia le Linee guida per l’apprendimento attivo in presenza di tecnologie: il documento, rivolto ai formatori operanti nelle sue sedi, presenta una serie di raccomandazioni su aspetti educativi, didattici, organizzativi e tecnologici atte a promuovere un apprendimento attivo utilizzando dispositivi tecnologici. La pubblicazione si apre con una domanda di cruciale importanza: “i nostri CFP e le nostre scuole, concepite per l’accoglienza dello studente sedentario, saranno in grado di trasformarsi in funzione del nomadismo dello studente digitale?” (p. 3). Interrogarsi sulla capacità di intercettare un cambiamento necessario non solo nella dotazione tecnologica degli istituti ma anche nelle pratiche didattiche a 360° (dalla progettazione alla valutazione) è fondamentale. Il contributo che presentiamo in queste pagine tratteggia il profilo di un progetto di ricerca-azione richiesto direttamente dal CNOS-FAP Lombardia per tentare, dopo quasi dieci anni dall’inizio della sperimentazione, di fornire una risposta a questo interrogativo.