Il travestimento, inteso in tutte le sue implicazioni (inversione, rovesciamento, maschera, parodia, ibridazione), è alla base di molte manifestazioni culturali,fortemente caratterizzate in senso musicale. Esso può costituire dunque un punto di osservazione privilegiato sia sotto il profilo metodologico, sia nell'ottica di una trasversalità degli oggetti di ricerca. Sotto il profilo del metodo, le pratiche di travestimento connesse con rituali necessitano, per una loro comprensione, della convergenza di diverse discipline come l'etnomusicologia e la musicologia storica, la storia del teatro e del costume. Nell'ambito del progetto generale l'unità di Milano lavorerà sulla compenetrazione di discipline etnografiche e storiche legate alla musica, utilizzando come campo di osservazione e di ricerca il contesto urbano di Milano, sia sotto il piano della ricerca sulla contemporaneità che in una prospettiva storica. L'analisi del paesaggio sonoro di una metropoli si presta a un confronto con alcuni studi sviluppati negli ultimi anni soprattutto nell'area angloamericana (cfr.FELD e SHELEMAY). L'indagine metterà i risultati della ricerca in relazione con altre realtà urbane e non urbane. Il travestimento come oggetto di studio travalica da un lato i confini geografici dell'Occidente, poiché ha a che fare con dinamiche trans-nazionali,dall'altro quelli della cultura "ufficiale", prestandosi a incursioni nel campo delle subculture contemporanee (no global, gay pride, movimenti, ecc.).Del primo aspetto si occuperà principalmente l'unità bolognese, attenta in particolar modo all'"inversione", intesa in senso specificamente sessuale. La musica eseguita dagli omosessuali e dalle donne rom all'interno delle feste tradizionali in Kosovo rappresenta il punto di partenza dell'indagine. Il ruolo di primo piano assunto da fasce solitamente marginali della società in quest'area mette in discussione un'idea rigida e stereotipata dei rapporti sociali. Esplora inoltre una tradizione finora sconosciuta e interessante sia sul piano dei linguaggi musicali che su quello delle implicazioni sociali: la musica delle donne e degli omosessuali rom è diversa, proprio sul piano tecnico, da quella eseguita dagli altri: ne costituisce addirittura, per certi aspetti, un "rovesciamento". Il gruppo di ricerca bolognese si propone anche di ricostruire la storia di questi riti e repertori che appartengono con ogni probabilità a un sostrato arcaico di musiche rituali. Questa tradizione verrà esplorata sia sul piano etnografico che su quello storico, collocandola nel quadro più ampio, ancora da disegnare compiutamente, di tradizioni musicali legate al femminile, all'omosessualità, all'inversione in un'area assai ampia, che va dall'India al bacino del Mediterraneo. La prospettiva storica, anche in questo caso complementare all'indagine etnomusicologica, si occuperà anche dell'uso del "cross dressing" in ambito teatrale. Ad esso si associa spesso una connotazione sessuale, né maschile né femminile (dai cantanti evirati del teatro d'opera secentesco e settecentesco, agli spettacoli en travesti dei Legnanesi, fino al caso attuale delle Drag Queen). Vi è anche una continuità di intenti con il caso specifico del travestimento maschile di alcune figure femminili regali nel XVII secolo, il quale verrà analizzato da una parte del team milanese. "Travestimento" come "rovesciamento" è invece il punto di partenza dell'unità torinese, la quale si occuperà di isolare un particolare fenomeno che investe il carnevale contemporaneo: la globalizzazione. Termine usato fin troppo frequentemente nella discussione contemporanea, ha però nei riguardi del carnevale una particolare pregnanza. Non è infatti un caso che il modello del carnevale sia, come forma festiva, uno dei primi e più forti apparati "antichi" ad ave...

N. Staiti (2009). Musica, travestimento, inversione nelle tradizioni orali e scritte della musica.

Musica, travestimento, inversione nelle tradizioni orali e scritte della musica

STAITI, DOMENICO
2009

Abstract

Il travestimento, inteso in tutte le sue implicazioni (inversione, rovesciamento, maschera, parodia, ibridazione), è alla base di molte manifestazioni culturali,fortemente caratterizzate in senso musicale. Esso può costituire dunque un punto di osservazione privilegiato sia sotto il profilo metodologico, sia nell'ottica di una trasversalità degli oggetti di ricerca. Sotto il profilo del metodo, le pratiche di travestimento connesse con rituali necessitano, per una loro comprensione, della convergenza di diverse discipline come l'etnomusicologia e la musicologia storica, la storia del teatro e del costume. Nell'ambito del progetto generale l'unità di Milano lavorerà sulla compenetrazione di discipline etnografiche e storiche legate alla musica, utilizzando come campo di osservazione e di ricerca il contesto urbano di Milano, sia sotto il piano della ricerca sulla contemporaneità che in una prospettiva storica. L'analisi del paesaggio sonoro di una metropoli si presta a un confronto con alcuni studi sviluppati negli ultimi anni soprattutto nell'area angloamericana (cfr.FELD e SHELEMAY). L'indagine metterà i risultati della ricerca in relazione con altre realtà urbane e non urbane. Il travestimento come oggetto di studio travalica da un lato i confini geografici dell'Occidente, poiché ha a che fare con dinamiche trans-nazionali,dall'altro quelli della cultura "ufficiale", prestandosi a incursioni nel campo delle subculture contemporanee (no global, gay pride, movimenti, ecc.).Del primo aspetto si occuperà principalmente l'unità bolognese, attenta in particolar modo all'"inversione", intesa in senso specificamente sessuale. La musica eseguita dagli omosessuali e dalle donne rom all'interno delle feste tradizionali in Kosovo rappresenta il punto di partenza dell'indagine. Il ruolo di primo piano assunto da fasce solitamente marginali della società in quest'area mette in discussione un'idea rigida e stereotipata dei rapporti sociali. Esplora inoltre una tradizione finora sconosciuta e interessante sia sul piano dei linguaggi musicali che su quello delle implicazioni sociali: la musica delle donne e degli omosessuali rom è diversa, proprio sul piano tecnico, da quella eseguita dagli altri: ne costituisce addirittura, per certi aspetti, un "rovesciamento". Il gruppo di ricerca bolognese si propone anche di ricostruire la storia di questi riti e repertori che appartengono con ogni probabilità a un sostrato arcaico di musiche rituali. Questa tradizione verrà esplorata sia sul piano etnografico che su quello storico, collocandola nel quadro più ampio, ancora da disegnare compiutamente, di tradizioni musicali legate al femminile, all'omosessualità, all'inversione in un'area assai ampia, che va dall'India al bacino del Mediterraneo. La prospettiva storica, anche in questo caso complementare all'indagine etnomusicologica, si occuperà anche dell'uso del "cross dressing" in ambito teatrale. Ad esso si associa spesso una connotazione sessuale, né maschile né femminile (dai cantanti evirati del teatro d'opera secentesco e settecentesco, agli spettacoli en travesti dei Legnanesi, fino al caso attuale delle Drag Queen). Vi è anche una continuità di intenti con il caso specifico del travestimento maschile di alcune figure femminili regali nel XVII secolo, il quale verrà analizzato da una parte del team milanese. "Travestimento" come "rovesciamento" è invece il punto di partenza dell'unità torinese, la quale si occuperà di isolare un particolare fenomeno che investe il carnevale contemporaneo: la globalizzazione. Termine usato fin troppo frequentemente nella discussione contemporanea, ha però nei riguardi del carnevale una particolare pregnanza. Non è infatti un caso che il modello del carnevale sia, come forma festiva, uno dei primi e più forti apparati "antichi" ad ave...
2009
N. Staiti (2009). Musica, travestimento, inversione nelle tradizioni orali e scritte della musica.
N. Staiti
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