Il volume analizza in parallelo la memoria e la comunicazione, in una prospettiva di sociologia dei processi culturali e comunicativi, nel loro rapporto con gli oggetti e in particolare con gli oggetti del consumo, riflettendo sull’eventuale soluzione di continuità rappresentata dalla modernità. Da questa prospettiva si utilizzano le categorie della merce e del feticcio come ideal tipi di oggetti per dimenticare e per ricordare, sottolineando la vocazione principale della prima (e in particolare del denaro, oggetto dell’oblio per eccellenza) nel favorire l’emancipazione da ogni legame di identità e di appartenenza e stabilendo un parallelo tra questa emancipazione e il primato della comunicazione (metaforizzata anche dalla libera circolazione delle merci, dalla loro perfetta sostituibilità e dal rinnovamento continuo). Il volume mette infine alla prova la coppia di concetti (oggetti per ricordare e per dimenticare) in quattro studi di caso di oggetti contemporanei, dentro e fuori il campo del consumo in senso stretto, per riflettere sul destino della memoria individuale e collettiva e dei suoi oggetti nelle società attuali: bambole connotate da identità culturali, monumenti sovietici già oggettivazione di memoria culturale, oggetti di consumo quotidiano depositari di vecchie e nuove identità collettive, oggetti turistici tra mercato e nostalgia.
BARTOLETTI, R. (2007). Memoria e comunicazione. Una teoria comunicativa complessa per le cose del moderno. MIlano : Franco Angeli.
Memoria e comunicazione. Una teoria comunicativa complessa per le cose del moderno
BARTOLETTI, ROBERTA
2007
Abstract
Il volume analizza in parallelo la memoria e la comunicazione, in una prospettiva di sociologia dei processi culturali e comunicativi, nel loro rapporto con gli oggetti e in particolare con gli oggetti del consumo, riflettendo sull’eventuale soluzione di continuità rappresentata dalla modernità. Da questa prospettiva si utilizzano le categorie della merce e del feticcio come ideal tipi di oggetti per dimenticare e per ricordare, sottolineando la vocazione principale della prima (e in particolare del denaro, oggetto dell’oblio per eccellenza) nel favorire l’emancipazione da ogni legame di identità e di appartenenza e stabilendo un parallelo tra questa emancipazione e il primato della comunicazione (metaforizzata anche dalla libera circolazione delle merci, dalla loro perfetta sostituibilità e dal rinnovamento continuo). Il volume mette infine alla prova la coppia di concetti (oggetti per ricordare e per dimenticare) in quattro studi di caso di oggetti contemporanei, dentro e fuori il campo del consumo in senso stretto, per riflettere sul destino della memoria individuale e collettiva e dei suoi oggetti nelle società attuali: bambole connotate da identità culturali, monumenti sovietici già oggettivazione di memoria culturale, oggetti di consumo quotidiano depositari di vecchie e nuove identità collettive, oggetti turistici tra mercato e nostalgia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.