La pavimentazione stradale riveste oggi peculiare rilevanza in relazione al soddisfacimento di istanze primarie ed assolutamente generali quali la sicurezza della locomozione e la ecocompatibilità del moto, soprattutto per ciò che concerne le caratteristiche dello strato superficiale. La logica che presiede al processo di attribuzione dei requisiti si è nel contempo sempre più caratterizzata in termini di esigenza di “prestazioni” (aderenza, regolarità, portanza, ridotta contribuzione vibro-sonora, etc.), rendendo di fatto meno prioritario e cogente il sistema di vincoli compositivo-esecutivi, diffusamente usato finora nei tradizionali Capitolati Speciali d’Appalto. In tale ottica, condivisa in ambito scientifico, tecnologico e giuridico, cospicua importanza hanno acquisito i “capitolati prestazionali”, con i quali è possibile governare, in un mercato dalle regole di accesso e permanenza in continua evoluzione, i rapporti tra Committenze (sempre più identificate in Enti Locali) ed Imprese Esecutrici, sulla base di codici di “sussistenza prestazionale”, fondati su di un insieme di indicatori funzionali. Essi, con riferimento al piano di via, rivestono un ruolo fondamentale poiché attengono a proprietà che sono in grado di condizionare tutti i fenomeni connessi al contatto tra pneumatico e superficie di rotolamento, i cui effetti interferiscono con la sicurezza del moto, con il comfort di marcia, nonché con la compatibilità ambientale del trasporto su gomma, tanto in termini di inquinamenti (rumore e vibrazioni) che di costi energetici (consumo di carburanti e pneumatici). Presupposto però indispensabile per la validità del sistema “prestazionale” di rapporti tra Committenze ed Esecutori è che, a valle delle richieste di “performances” avanzate dalle Prime, i Secondi abbiano riferimenti sicuri su quali strumenti (materiali, accortezze compositive, processi di messa in opera, etc.) consentiranno loro di rispondere con successo. In tale articolato scenario, caratterizzato dalla inconsueta contemporaneità tra innalzamento e diversificazione delle prestazioni richieste, trasferimento di oneri di possesso e manutenzione agli Enti Locali, affinamento delle tecniche di indagine sperimentale e cospicuo incremento dei costi delle strumentazioni di prova, si avverte l’esigenza di chiare ed affidabili regole di corrispondenza tra aspetti compositivo-esecutivi e prestazioni ottenute. Sensibili a tali istanze, nel 2001 è stato cofinanziato, ed ad oggi completato, un progetto di rilevante interesse nazionale dal titolo “Istituzione di un catalogo prestazionale dei manti bituminosi per pavimentazioni stradali”, il cui obiettivo era proprio la formalizzazione, a valle di una cospicua attività di sperimentazione, di un catalogo dei rivestimenti superficiali ove risultasse possibile accertare la corrispondenza fra protocolli di composizione, produzione e messa in opera da un lato e prestazioni risultanti dall’altro.
G. Boscaino, M. Agostinacchio, G. Dondi, A. Lo Bianco, G. Di Mino, F. G. Praticò, et al. (2004). Catalogo Prestazionale dei Manti Bituminosi Superficiali. PALERMO : Università di Palermo.
Catalogo Prestazionale dei Manti Bituminosi Superficiali
DONDI, GIULIO;SIMONE, ANDREA;SANGIORGI, CESARE
2004
Abstract
La pavimentazione stradale riveste oggi peculiare rilevanza in relazione al soddisfacimento di istanze primarie ed assolutamente generali quali la sicurezza della locomozione e la ecocompatibilità del moto, soprattutto per ciò che concerne le caratteristiche dello strato superficiale. La logica che presiede al processo di attribuzione dei requisiti si è nel contempo sempre più caratterizzata in termini di esigenza di “prestazioni” (aderenza, regolarità, portanza, ridotta contribuzione vibro-sonora, etc.), rendendo di fatto meno prioritario e cogente il sistema di vincoli compositivo-esecutivi, diffusamente usato finora nei tradizionali Capitolati Speciali d’Appalto. In tale ottica, condivisa in ambito scientifico, tecnologico e giuridico, cospicua importanza hanno acquisito i “capitolati prestazionali”, con i quali è possibile governare, in un mercato dalle regole di accesso e permanenza in continua evoluzione, i rapporti tra Committenze (sempre più identificate in Enti Locali) ed Imprese Esecutrici, sulla base di codici di “sussistenza prestazionale”, fondati su di un insieme di indicatori funzionali. Essi, con riferimento al piano di via, rivestono un ruolo fondamentale poiché attengono a proprietà che sono in grado di condizionare tutti i fenomeni connessi al contatto tra pneumatico e superficie di rotolamento, i cui effetti interferiscono con la sicurezza del moto, con il comfort di marcia, nonché con la compatibilità ambientale del trasporto su gomma, tanto in termini di inquinamenti (rumore e vibrazioni) che di costi energetici (consumo di carburanti e pneumatici). Presupposto però indispensabile per la validità del sistema “prestazionale” di rapporti tra Committenze ed Esecutori è che, a valle delle richieste di “performances” avanzate dalle Prime, i Secondi abbiano riferimenti sicuri su quali strumenti (materiali, accortezze compositive, processi di messa in opera, etc.) consentiranno loro di rispondere con successo. In tale articolato scenario, caratterizzato dalla inconsueta contemporaneità tra innalzamento e diversificazione delle prestazioni richieste, trasferimento di oneri di possesso e manutenzione agli Enti Locali, affinamento delle tecniche di indagine sperimentale e cospicuo incremento dei costi delle strumentazioni di prova, si avverte l’esigenza di chiare ed affidabili regole di corrispondenza tra aspetti compositivo-esecutivi e prestazioni ottenute. Sensibili a tali istanze, nel 2001 è stato cofinanziato, ed ad oggi completato, un progetto di rilevante interesse nazionale dal titolo “Istituzione di un catalogo prestazionale dei manti bituminosi per pavimentazioni stradali”, il cui obiettivo era proprio la formalizzazione, a valle di una cospicua attività di sperimentazione, di un catalogo dei rivestimenti superficiali ove risultasse possibile accertare la corrispondenza fra protocolli di composizione, produzione e messa in opera da un lato e prestazioni risultanti dall’altro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.