Studi epidemiologici e clinici evidenziano la frequente associazione tra le Esperienze Infantili Avverse (EIA) e l’aumento di vulnerabilità allo sviluppo di abuso di sostanze psicotrope. Le diverse forme di EIA sono altresì coinvolte nella predisposizione allo sviluppo di vari disturbi quali l’obesità patologica, i disturbi cardiovascolari, e di altre condizioni di rischio per la salute. A tale azione conseguono stabili perturbazioni a carico del sistema nervoso centrale che esitano in alterazioni sia sul piano neurobiologico che comportamentale. Ad oggi, non sono ancora del tutto noti i meccanismi sottesi all’interazione tra geni ed ambiente responsabili dell’aumento della vulnerabilità allo sviluppo di abuso di sostanze psicotrope. Anche se l’aumento della vulnerabilità all’uso di sostanze psicotrope è stata principalmente attribuita ad alterazioni di tipo genetico, recenti studi hanno evidenziato come le varie forme di EIA siano anche in grado di modificare diverse vie neurotrasmettitoriali cerebrali, ed in particolare quella serotoninergica e catecolaminergica, ed alcuni sistemi neuroendocrini, con conseguente sviluppo di disturbi comportamentali. In particolare, la correlazione inversa evidenziata dalle nostre precedenti ricerche tra le concentrazioni plasmatiche di acido omovanillico (HVA) e le misure di attaccamento disorganizzato in pazienti con dipendenza da sostanze sembra avanzare l’ipotesi già postulata anche da vari autori circa il ruolo degli EIA nell’indurre alterazioni neuroendocrine a lungo termine.
L. Somaini, M.A. Raggi, C. Donnini, M.A. Saracino, M. Manfredini, M.L. Gerra, et al. (2010). Vulnerabilità all’abuso di sostanze psicotrope: Esperienze Infantili Avverse (EIA), polimorfismi genetici e correlati neuroendocrini. VAGO DI LAVAGNO (VR) : Tipolitografia La Grafica.
Vulnerabilità all’abuso di sostanze psicotrope: Esperienze Infantili Avverse (EIA), polimorfismi genetici e correlati neuroendocrini
RAGGI, MARIA AUGUSTA;SARACINO, MARIA ADDOLORATA;
2010
Abstract
Studi epidemiologici e clinici evidenziano la frequente associazione tra le Esperienze Infantili Avverse (EIA) e l’aumento di vulnerabilità allo sviluppo di abuso di sostanze psicotrope. Le diverse forme di EIA sono altresì coinvolte nella predisposizione allo sviluppo di vari disturbi quali l’obesità patologica, i disturbi cardiovascolari, e di altre condizioni di rischio per la salute. A tale azione conseguono stabili perturbazioni a carico del sistema nervoso centrale che esitano in alterazioni sia sul piano neurobiologico che comportamentale. Ad oggi, non sono ancora del tutto noti i meccanismi sottesi all’interazione tra geni ed ambiente responsabili dell’aumento della vulnerabilità allo sviluppo di abuso di sostanze psicotrope. Anche se l’aumento della vulnerabilità all’uso di sostanze psicotrope è stata principalmente attribuita ad alterazioni di tipo genetico, recenti studi hanno evidenziato come le varie forme di EIA siano anche in grado di modificare diverse vie neurotrasmettitoriali cerebrali, ed in particolare quella serotoninergica e catecolaminergica, ed alcuni sistemi neuroendocrini, con conseguente sviluppo di disturbi comportamentali. In particolare, la correlazione inversa evidenziata dalle nostre precedenti ricerche tra le concentrazioni plasmatiche di acido omovanillico (HVA) e le misure di attaccamento disorganizzato in pazienti con dipendenza da sostanze sembra avanzare l’ipotesi già postulata anche da vari autori circa il ruolo degli EIA nell’indurre alterazioni neuroendocrine a lungo termine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.