Nuove ricerche nella Casa di Obellio Firmo a Pompei (IX, 14, 2-4)

The research project of the University of Bologna in the house of Obellio Firmo in Pompeii develops innovative lines of research based on the experimentation of methodologies typical of preventive archaeology (such as geophysics and laser scanning). It is, in fact, a project born as a development of the previous experience gained by the multidisciplinary team of the University of Bologna, coordinated in the field by the authors, within the framework of the Pompeii Knowledge Plan in 2015. On that occasion, innovative methodologies were developed to document the north-eastern side of the ancient city. In light of that experience, a new project was started with the aim of further developing the experimentation in a context that offered the right potential. The House of Obellio Firmo, one of the largest and most architecturally developed houses with a large open garden, presented the right features to experiment with new methods of 3D topographic documentation based on laser scanning and georadar prospecting. In this way, it was possible to develop a database linked to the 3D survey of the architecture (laser scanning) and the 3D reconstruction of the anomalies buried above all inside the garden, but also in all the other rooms of the house. Only in the last phase of the research did stratigraphic excavations begin, which were also documented with laser scanner methodology. These excavations also led to new discoveries. In fact, it was possible to reconstruct the previous blocks from the Samnite period that had been destroyed in order to extend the dwelling of the later period, which in turn were built from earlier structures dating back to the Archaic period. The discovery of walls built with pappamonte blocks, typical of buildings from this remote period, associated with finds and layers still intact, has made it possible to attest for the first time the presence of archaic buildings in this area of Pompeii.

Il progetto di ricerca dell’Università di Bologna nella casa di Obellio Firmo a Pompei sviluppa delle linee di ricerca innovative basate sulla sperimentazione di metodologie tipiche dell’archeologia preventiva (come geofisica e laser scanning). Si tratta, infatti, di un progetto nato come sviluppo della precedente esperienza maturata dal team multidisciplinare dell’Università di Bologna, coordinato sul campo dagli autori, nell’ambito del Piano della Conoscenza di Pompei nel 2015. In quell’occasione furono sviluppate metodologie innovative, per documentare il settore nord-orientale della città antica. Alla luce di tale esperienza, è stato inaugurato un nuovo progetto con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la sperimentazione in un contesto che offrisse le giuste potenzialità. La Casa di Obellio Firmo, una delle più estese e sviluppate sul piano architettonico con un ampio giardino aperto, presentava le caratteristiche adatte per sperimentare nuove metodologie di documentazione topografica 3d fondate su laser scanning e prospezioni georadar. In questo modo è stato possibile sviluppare un data base collegato al rilievo 3d delle architetture (laser scanning) e sulla ricostruzione 3d delle anomalie sepolte soprattutto all’interno del giardino, ma anche in tutti gli altri ambienti della casa. Solo nell’ultima fase della ricerca sono iniziati gli scavi stratigrafici, pure questi documentati con metodologia laser scanner. Anche tali scavi hanno permesso di giungere a nuove scoperte. Intatti, è stato possibile ricostruire i precedenti isolati di età sannitica distrutti per ampliare la dimora di età successiva, a loro volta costruiti a partire da strutture precedenti che risalgono all’età arcaica. Il rinvenimento di mori costruiti con blocchi in pappamonte, tipici delle costruzioni di quest’epoca remota associati a reperti e starti ancora intatti, ha permesso di attestare per la prima volta la presenza di edifici arcaici in quest0area di Pompei.