L’intervento si propone di verificare come il doppio talento di Buzzati condizioni la sua «cronaca d’arte», a partire dall’analisi degli articoli scritti tra il 1949 e il 1971. Lo scrittore-artista, qualora si cimenti nella critica d’arte, ha un duplice sguardo sull’opera, in quanto da una parte coglie le tecniche e le immagini con l’esperienza di chi fa il mestiere, dall’altra, però, vede l’artista come un personaggio intorno al quale costruire una finzione e spesso i suoi quadri come storie. Le ekphrasis presenti negli scritti d’arte di Buzzati subiscono infatti uno sconfinamento di genere e si trasformano molto di frequente in narrazioni. Buzzati così si esime dalla prassi interpretativa e rivendica il suo esser dilettante, riservando maggiore attenzione ai ritratti degli artisti e alle tecniche pittoriche, agli aspetti metapittorici/metalinguistici, aspetto riconducibile, sì, al doppio talento dell’autore, ma anche alla perdita di figurazione dell’arte negli anni Sessanta. Un confronto cronologico tra la rubrica Mostre d’arte e l’acme della produzione visiva di Buzzati permette infine di dimostrare che alcune opere e mostre recensite da Buzzati hanno avuto un’influenza decisiva nella sua stessa opera letteraria e artistica.
Lavinia Torti (2023). Figurazione e fuori-cornice: Dino Buzzati tra doppio talento e cronaca d'arte. Chambery : Presses Universitaires Savoie Mont Blanc.
Figurazione e fuori-cornice: Dino Buzzati tra doppio talento e cronaca d'arte
Lavinia Torti
2023
Abstract
L’intervento si propone di verificare come il doppio talento di Buzzati condizioni la sua «cronaca d’arte», a partire dall’analisi degli articoli scritti tra il 1949 e il 1971. Lo scrittore-artista, qualora si cimenti nella critica d’arte, ha un duplice sguardo sull’opera, in quanto da una parte coglie le tecniche e le immagini con l’esperienza di chi fa il mestiere, dall’altra, però, vede l’artista come un personaggio intorno al quale costruire una finzione e spesso i suoi quadri come storie. Le ekphrasis presenti negli scritti d’arte di Buzzati subiscono infatti uno sconfinamento di genere e si trasformano molto di frequente in narrazioni. Buzzati così si esime dalla prassi interpretativa e rivendica il suo esser dilettante, riservando maggiore attenzione ai ritratti degli artisti e alle tecniche pittoriche, agli aspetti metapittorici/metalinguistici, aspetto riconducibile, sì, al doppio talento dell’autore, ma anche alla perdita di figurazione dell’arte negli anni Sessanta. Un confronto cronologico tra la rubrica Mostre d’arte e l’acme della produzione visiva di Buzzati permette infine di dimostrare che alcune opere e mostre recensite da Buzzati hanno avuto un’influenza decisiva nella sua stessa opera letteraria e artistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.