Il presente profilo restituisce vita, opere e pensiero di Gayatri Chakravorty Spivak (1942-), evidenziandone il ruolo di esponente di spicco degli studi postcoloniali, corrente di pensiero che Spivak contribuisce a configurare con la messa a punto di una complessa e continua interrogazione del nostro presente, attraverso l’elaborazione di una critica postcoloniale. In particolare, si vuole mettere in luce l’originale intreccio che l’autrice, all’incrocio interdisciplinare fra studi letterari, filosofia e critica culturale, fa di decostruzione, critica marxista e femminismo, in modo tale che ciascuno faccia da interruzione e “supplemento” agli altri. A tal fine, viene preso in esame il rapporto di Spivak con tali correnti di pensiero, per mostrarne l’originale reinterpretazione e uso, a partire dalla ricezione e dalla rielaborazione del pensiero di Derrida e di quello di Marx. In particolare, il presente profilo si sofferma poi più a lungo sul pensiero femminista di Spivak, rispetto alla sua riflessione sulla figura della donna subalterna (post)coloniale, e al suo rapporto col femminismo “internazionale”: Spivak problematizza la possibilità di una comunità delle donne, nello stesso momento in cui ne indica la desiderabilità. Di Spivak viene quindi messa in luce l’innovativa concettualizzazione della categoria e della figura della donna “subalterna”, problematizzata rispetto alla riflessione gramsciana e all’elaborazione che di questa vien fatta dalla storiografia indiana dei Subaltern Studies: nell’analisi di Spivak, la donna subalterna è una figura presa fra patriarcato e imperialismo, e oggetto di sfruttamento da parte del capitalismo globale. In questo senso, viene ricordata la nota interrogazione di Spivak sulla possibilità di parola della donna subalterna, e le diverse connotazioni della subalternità che l’autrice offre in diversi luoghi della sua opera. In ciò, viene messa in luce la riflessione di Spivak sulla “singolarità della subalterna”. Da ultimo, viene ricordata la riflessione più recente di Spivak sulla «giustizia ecologica non eurocentrica», che mobilita in modo originale l’idea e l’immagine del pianeta.
Isabella D'Angelo (2023). Gayatri Spivak (1942-). Trieste : EUT Edizioni Università di Trieste.
Gayatri Spivak (1942-)
Isabella D'Angelo
2023
Abstract
Il presente profilo restituisce vita, opere e pensiero di Gayatri Chakravorty Spivak (1942-), evidenziandone il ruolo di esponente di spicco degli studi postcoloniali, corrente di pensiero che Spivak contribuisce a configurare con la messa a punto di una complessa e continua interrogazione del nostro presente, attraverso l’elaborazione di una critica postcoloniale. In particolare, si vuole mettere in luce l’originale intreccio che l’autrice, all’incrocio interdisciplinare fra studi letterari, filosofia e critica culturale, fa di decostruzione, critica marxista e femminismo, in modo tale che ciascuno faccia da interruzione e “supplemento” agli altri. A tal fine, viene preso in esame il rapporto di Spivak con tali correnti di pensiero, per mostrarne l’originale reinterpretazione e uso, a partire dalla ricezione e dalla rielaborazione del pensiero di Derrida e di quello di Marx. In particolare, il presente profilo si sofferma poi più a lungo sul pensiero femminista di Spivak, rispetto alla sua riflessione sulla figura della donna subalterna (post)coloniale, e al suo rapporto col femminismo “internazionale”: Spivak problematizza la possibilità di una comunità delle donne, nello stesso momento in cui ne indica la desiderabilità. Di Spivak viene quindi messa in luce l’innovativa concettualizzazione della categoria e della figura della donna “subalterna”, problematizzata rispetto alla riflessione gramsciana e all’elaborazione che di questa vien fatta dalla storiografia indiana dei Subaltern Studies: nell’analisi di Spivak, la donna subalterna è una figura presa fra patriarcato e imperialismo, e oggetto di sfruttamento da parte del capitalismo globale. In questo senso, viene ricordata la nota interrogazione di Spivak sulla possibilità di parola della donna subalterna, e le diverse connotazioni della subalternità che l’autrice offre in diversi luoghi della sua opera. In ciò, viene messa in luce la riflessione di Spivak sulla “singolarità della subalterna”. Da ultimo, viene ricordata la riflessione più recente di Spivak sulla «giustizia ecologica non eurocentrica», che mobilita in modo originale l’idea e l’immagine del pianeta.File | Dimensione | Formato | |
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