Il contributo individua i contenuti di politica teatrale e culturale cui si è ispirato il lavoro di Leo de Berardinis nel "ventennio bolognese": come direttore di spazi teatrali e di festival. Leo de Berardinis ha sempre agito da artista e visionario del pensiero politico, con una straordinaria attenzione organizzativa. Negli ultimi anni, si è applicato alla riflessione sul teatro pubblico e sulla sua funzione. Quest’ultima andava ripensata – secondo lui – trovando una larga intesa, che andasse al di là delle diverse poetiche degli artisti e si fondasse su quattro punti: il valore pubblico del teatro da riconoscere come bene appartenente alla collettività; la proposta di un ministero dell’Autonomia culturale (che avrebbe dovuto sostituire il Ministero per i Beni culturali impegnandosi a sostenere i percorsi artistici più diversi con investimenti produttivi e non con semplici sovvenzioni); il Teatro Popolare di Ricerca come “forma del teatro pubblico di domani” e fondamento per la “riunificazione delle arti sceniche”; l’edificio teatrale inteso come laboratorio.
Titolo: | Leo politico dell'organizzazione |
Autore/i: | VALENTI, CRISTINA |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2010 |
Titolo del libro: | La terza vita di Leo. Gli ultimi vent'anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna |
Pagina iniziale: | 340 |
Pagina finale: | 345 |
Abstract: | Il contributo individua i contenuti di politica teatrale e culturale cui si è ispirato il lavoro di Leo de Berardinis nel "ventennio bolognese": come direttore di spazi teatrali e di festival. Leo de Berardinis ha sempre agito da artista e visionario del pensiero politico, con una straordinaria attenzione organizzativa. Negli ultimi anni, si è applicato alla riflessione sul teatro pubblico e sulla sua funzione. Quest’ultima andava ripensata – secondo lui – trovando una larga intesa, che andasse al di là delle diverse poetiche degli artisti e si fondasse su quattro punti: il valore pubblico del teatro da riconoscere come bene appartenente alla collettività; la proposta di un ministero dell’Autonomia culturale (che avrebbe dovuto sostituire il Ministero per i Beni culturali impegnandosi a sostenere i percorsi artistici più diversi con investimenti produttivi e non con semplici sovvenzioni); il Teatro Popolare di Ricerca come “forma del teatro pubblico di domani” e fondamento per la “riunificazione delle arti sceniche”; l’edificio teatrale inteso come laboratorio. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 13-dic-2010 |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Capitolo / saggio in libro |