La mostra e il catalogo documentano la continuità ininterrotta del rapporto fra gli uomini e il cielo, che abbraccia epoche intere: questione culturale e al tempo stesso intimamente individuale, che mette ogni uomo davanti a stelle e pianeti, considerati non corpi astrali estranei e indifferenti, ma capaci di influire sulla vita e sul destino di ciascuno. Come ha lucidamente scritto Aby Warburg: “Ciò che distingue l’uomo dagli animali è che egli si sforza di afferrare l’ordine insito nel mondo che gli sta attorno. Scegliere dall’incommensurabile moltitudine di stelle determinati raggruppamenti, e designarli con nomi di demoni e di animali non è un gioco, ma il tentativo umano di capire, di orientarsi nel caos, di acquisirne una rappresentazione mentale coerente.” In questo passaggio, si disegna la traiettoria del rapporto costantemente rinnovato fra gli uomini e gli astri, a cui si lega la rappresentazione in chiave mitica di questi ultimi. La necessità di dare forma e nome a ciò che contrasta o favorisce la vita di ogni uomo – il destino, la fortuna – è profondamente connessa al tentativo di cui Warburg parla. La presenza della mitologia classica nelle figurine è molto diffusa e presenta interessanti punti di continuità, o passibili di confronto, con motivi della cultura dell'età medievale e moderna, messi in luce nel catalogo. 'Vetrina’ di contenuti e tematiche popolari, le figurine intercettano aspettative e desideri di un pubblico il più vasto possibile, dando ai simulacri della storia e della cultura una consistenza fisica e un aspetto per così dire aggiornato rispetto al gusto contemporaneo. Nel catalogo vengono presi in esame i temi astrologici e le avventure degli eroi, specie di quintessenza dell’umanità, e sono studiati alcuni motivi essenziali, di grande interesse e ancora in vario modo attuali: l’influsso delle divinità planetarie sull’aspetto, le inclinazioni e il lavoro degli uomini; il legame stretto fra le costellazioni, in particolare i segni zodiacali, e il corpo dell’uomo, visto come microcosmo in cui si rispecchia il macrocosmo; il rapporto degli eroi ed eroine antiche con il destino e con le divinità, strumenti della fortuna propizia o avversa.
S. Cavicchioli (2010). Il gioco delle sorti. Miti, astri e figurine. MODENA : Franco Cosimo Panini.
Il gioco delle sorti. Miti, astri e figurine
CAVICCHIOLI, SONIA
2010
Abstract
La mostra e il catalogo documentano la continuità ininterrotta del rapporto fra gli uomini e il cielo, che abbraccia epoche intere: questione culturale e al tempo stesso intimamente individuale, che mette ogni uomo davanti a stelle e pianeti, considerati non corpi astrali estranei e indifferenti, ma capaci di influire sulla vita e sul destino di ciascuno. Come ha lucidamente scritto Aby Warburg: “Ciò che distingue l’uomo dagli animali è che egli si sforza di afferrare l’ordine insito nel mondo che gli sta attorno. Scegliere dall’incommensurabile moltitudine di stelle determinati raggruppamenti, e designarli con nomi di demoni e di animali non è un gioco, ma il tentativo umano di capire, di orientarsi nel caos, di acquisirne una rappresentazione mentale coerente.” In questo passaggio, si disegna la traiettoria del rapporto costantemente rinnovato fra gli uomini e gli astri, a cui si lega la rappresentazione in chiave mitica di questi ultimi. La necessità di dare forma e nome a ciò che contrasta o favorisce la vita di ogni uomo – il destino, la fortuna – è profondamente connessa al tentativo di cui Warburg parla. La presenza della mitologia classica nelle figurine è molto diffusa e presenta interessanti punti di continuità, o passibili di confronto, con motivi della cultura dell'età medievale e moderna, messi in luce nel catalogo. 'Vetrina’ di contenuti e tematiche popolari, le figurine intercettano aspettative e desideri di un pubblico il più vasto possibile, dando ai simulacri della storia e della cultura una consistenza fisica e un aspetto per così dire aggiornato rispetto al gusto contemporaneo. Nel catalogo vengono presi in esame i temi astrologici e le avventure degli eroi, specie di quintessenza dell’umanità, e sono studiati alcuni motivi essenziali, di grande interesse e ancora in vario modo attuali: l’influsso delle divinità planetarie sull’aspetto, le inclinazioni e il lavoro degli uomini; il legame stretto fra le costellazioni, in particolare i segni zodiacali, e il corpo dell’uomo, visto come microcosmo in cui si rispecchia il macrocosmo; il rapporto degli eroi ed eroine antiche con il destino e con le divinità, strumenti della fortuna propizia o avversa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.