Dedicato alla memoria di Leo de Berardinis, maestro del teatro contemporaneo, il volume si è definito a partire da due convegni, promossi nel 2007 e nel 2008 presso il DAMS bolognese da Claudio Meldolesi. Il primo Leo si era rivelato al fianco di Carmelo Bene, instaurando uno strategico sodalizio con Perla Peragallo; il secondo Leo aveva istituito una contraddizione con la centralità romana trasferendosi a Marigliano e coinvolgendo «giovani refrattari alle buone maniere teatrali». Infine la fase bolognese – fra il 1983 e il 2001 – assunse «caratteri riassuntivi fino a manifestare una prospettiva ulteriore: legata a classici elettivi come alla Commedia dell’arte, al superamento del testo come a suoi recuperi sperimentali e alla formazione di una compagnia articolata e sorprendente. Leo ci ha donato così un teatro perlustrativo, disposto a singolari scoperte, popolari dall’intimo, rimanifestandosi al centro del Nuovo teatro italiano: da artista pedagogo e da portatore di istanze rigeneratrici volte all’unificazione dei teatri». Nel libro viene proposta una doppia scansione. Come «maestro della scena» Leo viene rapidamente seguito nei due primi itinerari e poi nella complessità d’investimenti realizzati da subito a Bologna: ne sono testimoni ventitre suoi attori, collaboratori storici e altri specialisti che hanno contribuito all’articolazione del suo linguaggio. La seconda scansione lo mostra «artefice globale» in rapporto con successivi protagonisti della scena, con numerosi intellettuali e con le altre arti. In particolare quello con le arti visive può essere esemplificato dall’apparato iconografico, realizzato da fotografi artisti, interni alla ricerca.
Titolo: | La terza vita di Leo. Gli ultimi vent'anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna |
Curatore/i: | MELDOLESI, CLAUDIO; A. Malfitano; MARIANI, ANNA LAURA |
Curatore/i Unibo: | |
Anno: | 2010 |
Numero di pagine: | 438 |
ISBN: | 9788872182703 |
Abstract: | Dedicato alla memoria di Leo de Berardinis, maestro del teatro contemporaneo, il volume si è definito a partire da due convegni, promossi nel 2007 e nel 2008 presso il DAMS bolognese da Claudio Meldolesi. Il primo Leo si era rivelato al fianco di Carmelo Bene, instaurando uno strategico sodalizio con Perla Peragallo; il secondo Leo aveva istituito una contraddizione con la centralità romana trasferendosi a Marigliano e coinvolgendo «giovani refrattari alle buone maniere teatrali». Infine la fase bolognese – fra il 1983 e il 2001 – assunse «caratteri riassuntivi fino a manifestare una prospettiva ulteriore: legata a classici elettivi come alla Commedia dell’arte, al superamento del testo come a suoi recuperi sperimentali e alla formazione di una compagnia articolata e sorprendente. Leo ci ha donato così un teatro perlustrativo, disposto a singolari scoperte, popolari dall’intimo, rimanifestandosi al centro del Nuovo teatro italiano: da artista pedagogo e da portatore di istanze rigeneratrici volte all’unificazione dei teatri». Nel libro viene proposta una doppia scansione. Come «maestro della scena» Leo viene rapidamente seguito nei due primi itinerari e poi nella complessità d’investimenti realizzati da subito a Bologna: ne sono testimoni ventitre suoi attori, collaboratori storici e altri specialisti che hanno contribuito all’articolazione del suo linguaggio. La seconda scansione lo mostra «artefice globale» in rapporto con successivi protagonisti della scena, con numerosi intellettuali e con le altre arti. In particolare quello con le arti visive può essere esemplificato dall’apparato iconografico, realizzato da fotografi artisti, interni alla ricerca. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 23-feb-2011 |
Appare nelle tipologie: | 3.02 Curatela |