La storia internazionale dell’America Latina gronda spesso vittimismo. Vittimismo auto indulgente dei latinoamericani, vittimismo paternalista di tutti gli altri: povero continente dipendente, oppresso, martoriato, dominato, suona il refrain, un disco incantato. E tutti a cercare il colpevole. Lo stesso vale quando si parla di autoritarismo, sottosviluppo, disuguaglianza. Ma invece di cercarne le cause dove sarebbe più logico cercarle, nel retaggio storico latinoamericano, un retaggio denso e solido, colmo di implicazioni politiche e culturali, economiche e istituzionali, lo sport più diffuso è cercarle altrove, nei famelici imperi che di volta in volta allungano su di essa i loro affilati artigli. Più che le cause, tale ricerca trova perciò alibi, capri espiatori.Eppure, la competizione tra Cina e Stati Uniti oggi come altre analoghe in passato conferma che l’America Latina non è un continente in balia delle oscure forze di un mondo ostile. È viceversa una regione plasmata da identità e culture così radicate da piegarvi le più poderose influenze esterne, da imporre le proprie regole del gioco, da annacquare ogni egemonia. La sua storia trabocca di ambiziosi progetti imperiali per civilizzarla, svilupparla, rivoluzionarla, democratizzarla, rifondarla per crearvi Città di Dio e Nuove Gerusalemme. Ma chiunque ha preteso di guidarla s’è trovato a suo traino, chiunque se n’è creduto pilota s’è scoperto passeggero. Dunque? Se Atene non ha distrutto Sparta, nemmeno Sparta distruggerà Atene. Finché in America Latina non si cap_02.indd 43cap_02.indd 4331/03/23 11:4331/03/23 11:43 44raggiungerà un ampio consenso democratico sarà impensabile una solida integrazione regionale. E senza solida integrazione regionale i diversi Paesi si muoveranno in ordine sparso tra un polo e l’altro, Stati Uniti e Cina oggi, Occidente liberale e coa-lizione antiliberale sempre. Ogni elezione politica non metterà in gioco soltanto il governo, ma la natura del regime politico e le alleanze internazionali, l’adesione al panamericanismo o al panlatinismo. A Washington dovrebbero averlo imparato, a forza di sbatterci contro, a Pechino dovranno impararlo
Zanatta, L. (2023). La Cina, gli Stati Uniti e l'eterno conflitto tra panamericanismo e panlatinismo. Bologna : il Mulino.
La Cina, gli Stati Uniti e l'eterno conflitto tra panamericanismo e panlatinismo
Loris Zanatta
2023
Abstract
La storia internazionale dell’America Latina gronda spesso vittimismo. Vittimismo auto indulgente dei latinoamericani, vittimismo paternalista di tutti gli altri: povero continente dipendente, oppresso, martoriato, dominato, suona il refrain, un disco incantato. E tutti a cercare il colpevole. Lo stesso vale quando si parla di autoritarismo, sottosviluppo, disuguaglianza. Ma invece di cercarne le cause dove sarebbe più logico cercarle, nel retaggio storico latinoamericano, un retaggio denso e solido, colmo di implicazioni politiche e culturali, economiche e istituzionali, lo sport più diffuso è cercarle altrove, nei famelici imperi che di volta in volta allungano su di essa i loro affilati artigli. Più che le cause, tale ricerca trova perciò alibi, capri espiatori.Eppure, la competizione tra Cina e Stati Uniti oggi come altre analoghe in passato conferma che l’America Latina non è un continente in balia delle oscure forze di un mondo ostile. È viceversa una regione plasmata da identità e culture così radicate da piegarvi le più poderose influenze esterne, da imporre le proprie regole del gioco, da annacquare ogni egemonia. La sua storia trabocca di ambiziosi progetti imperiali per civilizzarla, svilupparla, rivoluzionarla, democratizzarla, rifondarla per crearvi Città di Dio e Nuove Gerusalemme. Ma chiunque ha preteso di guidarla s’è trovato a suo traino, chiunque se n’è creduto pilota s’è scoperto passeggero. Dunque? Se Atene non ha distrutto Sparta, nemmeno Sparta distruggerà Atene. Finché in America Latina non si cap_02.indd 43cap_02.indd 4331/03/23 11:4331/03/23 11:43 44raggiungerà un ampio consenso democratico sarà impensabile una solida integrazione regionale. E senza solida integrazione regionale i diversi Paesi si muoveranno in ordine sparso tra un polo e l’altro, Stati Uniti e Cina oggi, Occidente liberale e coa-lizione antiliberale sempre. Ogni elezione politica non metterà in gioco soltanto il governo, ma la natura del regime politico e le alleanze internazionali, l’adesione al panamericanismo o al panlatinismo. A Washington dovrebbero averlo imparato, a forza di sbatterci contro, a Pechino dovranno impararloFile | Dimensione | Formato | |
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