in questo contributo ci limiteremo a focalizzare l’attenzione su due aspetti molto importanti per comprendere l’evoluzione della politica energetica nazionale sia nel breve periodo sia in un’ottica di medio-lungo periodo. Il primo aspetto riguarda le misure prese nel corso del 2022 nel campo della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale; queste misure includono tanto le azioni intraprese per gestire eventuali (improvvise) interruzioni delle forniture (riempimento degli stoccaggi e piani di contenimento dei consumi) quanto quelle per sostituire il gas russo con quello di altri fornitori. Nel secondo caso metteremo in evidenza il nuovo protagonismo delle imprese a partecipazione pubblica – campioni nazionali come Eni e Snam – che dopo il periodo delle liberalizzazioni e privatizzazioni sono riemerse come strumenti privilegiati dell’azione del governo, ma anche l’ulteriore slittamento della politica energetica estera italiana verso il Mediterraneo allargato e l’Africa. Entrambi questi sviluppi non sono privi di rischi. Lo spostamento, lungo l’asse Stato-mercato, ha rimesso al centro della politica energetica italiana i tradizionali campioni nazionali legati alle fonti fossili, una dinamica che potrebbe indebolire le politiche climatiche del paese. Allo stesso tempo, anche se il nuovo focus sul Mediterraneo allargato ed il continente africano è in linea con la politica estera e di difesa nazionale degli ultimi anni.
Andrea Prontera, Renata Lizzi (2023). La politica energetica nazionale da riorientare. Bologna : Il Mulino.
La politica energetica nazionale da riorientare
Renata Lizzi
2023
Abstract
in questo contributo ci limiteremo a focalizzare l’attenzione su due aspetti molto importanti per comprendere l’evoluzione della politica energetica nazionale sia nel breve periodo sia in un’ottica di medio-lungo periodo. Il primo aspetto riguarda le misure prese nel corso del 2022 nel campo della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale; queste misure includono tanto le azioni intraprese per gestire eventuali (improvvise) interruzioni delle forniture (riempimento degli stoccaggi e piani di contenimento dei consumi) quanto quelle per sostituire il gas russo con quello di altri fornitori. Nel secondo caso metteremo in evidenza il nuovo protagonismo delle imprese a partecipazione pubblica – campioni nazionali come Eni e Snam – che dopo il periodo delle liberalizzazioni e privatizzazioni sono riemerse come strumenti privilegiati dell’azione del governo, ma anche l’ulteriore slittamento della politica energetica estera italiana verso il Mediterraneo allargato e l’Africa. Entrambi questi sviluppi non sono privi di rischi. Lo spostamento, lungo l’asse Stato-mercato, ha rimesso al centro della politica energetica italiana i tradizionali campioni nazionali legati alle fonti fossili, una dinamica che potrebbe indebolire le politiche climatiche del paese. Allo stesso tempo, anche se il nuovo focus sul Mediterraneo allargato ed il continente africano è in linea con la politica estera e di difesa nazionale degli ultimi anni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.