A partire dai primi anni del Seicento in musica si consuma il divorzio fra Teoria e Prassi: i riflessi più evidenti si colgono nella trattatistica, che fatica a formalizzare le sue consuetudini (almeno didattiche) ideali, e nel contempo poco si cura di aggiornare i precetti alla moderna musica. Il saggio affronta in maniera innovativa un tema piuttosto spinoso, discutendo i riflessi di tale impasse in padre Giambattista Martini; il suo pensiero più maturo si legge nell’"Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico", pubblicato in due tomi (dedicati al contrappunto su canto fermo e fugato) tra il 1774 e il ’76. Conscio forse più d’ogn’altri del ruolo dell’imitazione nell’apprendistato dei musicisti, nell’"Esemplare" Martini rinuncia al tradizionale argomentare per regole, caro alla dottrina, posto in secondo piano rispetto all’analisi e al commento. Con l’analisi di esempi autorevoli il dotto musicografo aspira a dotare i compositori degli strumenti necessari a muoversi in scioltezza in tutti gli stili musicali, nonché a riallacciare i fili con una tradizione illustre, con la quale stabilire un rapporto tutt’altro che univoco. ‘Scuola’ sottintende dunque per il Francescano una didattica che trae la propria ragion d’essere dal confronto critico con il passato, anche più prossimo. Ma nondimanco un’analisi che consente la proiezione di sé nell’avvenire comporta una consapevolezza di tipo storico: il lascito dei grandi maestri del passato si riverbera in-fatti nei giovani musicisti, che sotto la guida dei loro mentori perpetuano, di generazione in generazione, i valori e le idee del comune indirizzo artistico cui si sono formati. Martini osserva come la didattica e la prassi, in pittura come in musica, negli anni abbiano manifestato solida adesione ai principii e continuità nella vocazione; come avveduto maestro di composizione non può però non consigliare ai propri allievi di piegare gli insegnamenti che il canone impartisce al loro utile, secondo le occorrenze.
Elisabetta Pasquini (2023). La teoria musicale nel «concavo della luna»? Padre Martini e il concetto di ‘scuola’. Roma : IbiMus.
La teoria musicale nel «concavo della luna»? Padre Martini e il concetto di ‘scuola’
Elisabetta Pasquini
2023
Abstract
A partire dai primi anni del Seicento in musica si consuma il divorzio fra Teoria e Prassi: i riflessi più evidenti si colgono nella trattatistica, che fatica a formalizzare le sue consuetudini (almeno didattiche) ideali, e nel contempo poco si cura di aggiornare i precetti alla moderna musica. Il saggio affronta in maniera innovativa un tema piuttosto spinoso, discutendo i riflessi di tale impasse in padre Giambattista Martini; il suo pensiero più maturo si legge nell’"Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico", pubblicato in due tomi (dedicati al contrappunto su canto fermo e fugato) tra il 1774 e il ’76. Conscio forse più d’ogn’altri del ruolo dell’imitazione nell’apprendistato dei musicisti, nell’"Esemplare" Martini rinuncia al tradizionale argomentare per regole, caro alla dottrina, posto in secondo piano rispetto all’analisi e al commento. Con l’analisi di esempi autorevoli il dotto musicografo aspira a dotare i compositori degli strumenti necessari a muoversi in scioltezza in tutti gli stili musicali, nonché a riallacciare i fili con una tradizione illustre, con la quale stabilire un rapporto tutt’altro che univoco. ‘Scuola’ sottintende dunque per il Francescano una didattica che trae la propria ragion d’essere dal confronto critico con il passato, anche più prossimo. Ma nondimanco un’analisi che consente la proiezione di sé nell’avvenire comporta una consapevolezza di tipo storico: il lascito dei grandi maestri del passato si riverbera in-fatti nei giovani musicisti, che sotto la guida dei loro mentori perpetuano, di generazione in generazione, i valori e le idee del comune indirizzo artistico cui si sono formati. Martini osserva come la didattica e la prassi, in pittura come in musica, negli anni abbiano manifestato solida adesione ai principii e continuità nella vocazione; come avveduto maestro di composizione non può però non consigliare ai propri allievi di piegare gli insegnamenti che il canone impartisce al loro utile, secondo le occorrenze.File | Dimensione | Formato | |
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