La forma tragica dell’esperienza di Michelstaedter, che ha il suo culmine nella Persuasione e la rettorica (1910), continua nel Novecento, trasformandosi e rimodulandosi, in Svevo, Bassani, Celati, Pirsig. La coscienza di Zeno riprende parole-tema della Persuasione e la rettorica, ma per lo choc della Prima guerra mondiale, Svevo progetta un più radicale pessimismo storico. Il Bassani delle Cinque storie ferraresi, a sua volta, dopo lo choc di un’altra guerra mondiale, riprende il pessimismo di Svevo e teorizza l’avvento del «nulla finale». Celati riconquista la lezione della Persuasione e la rettorica, quando teorizza forme d’autenticità poste fuori del controllo del «sistema» dei saperi scientifico-disciplinari, dall’astratto e autoreferenziale codice linguistico. Come Michelstaedter, Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (1974) di R. M. Pirsig incide a fuoco il profilo di un eroe in drammatico scontro con la civiltà del vuoto e della paura. Sebbene il pensiero dei due sia sempre in precario equilibrio fra la domanda dell’Assoluto e la sua inattingibile esperienza, il principio della persuasione e quello della Quality aprono e chiudono nel Novecento l’avventura del soggetto sconfitto dal proprio sogno di redenzione.
Michelstaedter nel '900. Forme del tragico contemporaneo
PIERI, PIERO
2010
Abstract
La forma tragica dell’esperienza di Michelstaedter, che ha il suo culmine nella Persuasione e la rettorica (1910), continua nel Novecento, trasformandosi e rimodulandosi, in Svevo, Bassani, Celati, Pirsig. La coscienza di Zeno riprende parole-tema della Persuasione e la rettorica, ma per lo choc della Prima guerra mondiale, Svevo progetta un più radicale pessimismo storico. Il Bassani delle Cinque storie ferraresi, a sua volta, dopo lo choc di un’altra guerra mondiale, riprende il pessimismo di Svevo e teorizza l’avvento del «nulla finale». Celati riconquista la lezione della Persuasione e la rettorica, quando teorizza forme d’autenticità poste fuori del controllo del «sistema» dei saperi scientifico-disciplinari, dall’astratto e autoreferenziale codice linguistico. Come Michelstaedter, Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta (1974) di R. M. Pirsig incide a fuoco il profilo di un eroe in drammatico scontro con la civiltà del vuoto e della paura. Sebbene il pensiero dei due sia sempre in precario equilibrio fra la domanda dell’Assoluto e la sua inattingibile esperienza, il principio della persuasione e quello della Quality aprono e chiudono nel Novecento l’avventura del soggetto sconfitto dal proprio sogno di redenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.