L’intervento ruota intorno alle collezioni di calchi facciali presenti nei musei europei di antropologia fisica (poche volte esposti, molto più spesso nascosti nei magazzini) appartenenti a varie popolazioni (soprattutto africane, asiatiche ma anche, nella terminologia dell’epoca, italiche); collezioni, come quelle dell’antropologo Lidio Cipriani, dalla complicata musealizazzione. Si tratta di oggetti dalla natura ambigua, reperti museali, che vengono spesso usati nelle collezioni di antropologia fisica, ma anche “strumenti scientifici” di una scienza oggi fortunatamente fuori corso che è stata l’ancella del razzismo scientifico, e di conseguenza del razzismo politico del fascismo. Ma sono anche oggetti materiali che portano iscritte tracce del trauma coloniale, che portano il segno (non solo metaforicamente) di quella violenza. Oggetti insomma che “appartengono” ad una collettività, ma che sono scomodi da gestire simbolicamente. Su queste stratificazioni di senso ci si interroga da una prospettiva semiotica.
Volti del colonialismo. I calchi facciali dell’antropologia fisica di inizio novecento come corpi e come oggetti della memoria
Francesco Mazzucchelli
2023
Abstract
L’intervento ruota intorno alle collezioni di calchi facciali presenti nei musei europei di antropologia fisica (poche volte esposti, molto più spesso nascosti nei magazzini) appartenenti a varie popolazioni (soprattutto africane, asiatiche ma anche, nella terminologia dell’epoca, italiche); collezioni, come quelle dell’antropologo Lidio Cipriani, dalla complicata musealizazzione. Si tratta di oggetti dalla natura ambigua, reperti museali, che vengono spesso usati nelle collezioni di antropologia fisica, ma anche “strumenti scientifici” di una scienza oggi fortunatamente fuori corso che è stata l’ancella del razzismo scientifico, e di conseguenza del razzismo politico del fascismo. Ma sono anche oggetti materiali che portano iscritte tracce del trauma coloniale, che portano il segno (non solo metaforicamente) di quella violenza. Oggetti insomma che “appartengono” ad una collettività, ma che sono scomodi da gestire simbolicamente. Su queste stratificazioni di senso ci si interroga da una prospettiva semiotica.File | Dimensione | Formato | |
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