Lo studio si incentra su un peculiare tipo di fonte, finora molto studiato e frequentato da storici e studiosi di storia dell'economia e più recentemente anche dagli storici della lingua, ma quasi del tutto trascurato dalla diplomatica classica, vale a dire gli estimi. Si tratta invece un terreno di ricerca assai fertile e interessante anche per lo studio delle prassi documentarie e della storia del documento. All'interno della categoria dei documenti contabili e fiscali, gli estimi rappresentano documenti a tutti gli effetti, sia quanto a forma (scritta, tipica e formalizzata), sia quanto a funzioni (giuridiche). In riferimento particolare ad un gruppo di estimi redatti in lingua volgare a Bologna tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, che per loro stessa natura si pongono all'incrocio tra diplomatica e filologia, i punti affrontati nel contributo sono nella sostanza due: il primo, di carattere più teorico e generale, verte sul quesito di cosa sia un’edizione critica in campo diplomatistico, quesito proposto in dialettica costante con i principi e il metodo che informano l'edizione critica in ambito filologico e per il quale si proporrà una possibile soluzione; il secondo punto riguarda invece l'esame, preliminare all'edizione critica, dei documenti fiscali (estimi) in lingua volgare prodotti a Bologna tra XIII e XIV secolo, volto a metterne in piena luce la natura di documento giuridico-diplomatistico a tutti gli effetti, le funzioni e il contesto di produzione. Segue quindi una terza parte dedicata all'esemplificazione dell'intreccio tra filologia e diplomatica all'interno di altre fonti notarili bolognesi dello stesso periodo.
A. Antonelli, G. Feo, M. Modesti (2010). Filologia e diplomatica: un modello bolognese dall’edizione di documenti in volgare (secc. XIII-XIV). ST. PÖLTEN : Niederösterreichischen Institut für Landeskunde.
Filologia e diplomatica: un modello bolognese dall’edizione di documenti in volgare (secc. XIII-XIV)
FEO, GIOVANNI;MODESTI, MADDALENA
2010
Abstract
Lo studio si incentra su un peculiare tipo di fonte, finora molto studiato e frequentato da storici e studiosi di storia dell'economia e più recentemente anche dagli storici della lingua, ma quasi del tutto trascurato dalla diplomatica classica, vale a dire gli estimi. Si tratta invece un terreno di ricerca assai fertile e interessante anche per lo studio delle prassi documentarie e della storia del documento. All'interno della categoria dei documenti contabili e fiscali, gli estimi rappresentano documenti a tutti gli effetti, sia quanto a forma (scritta, tipica e formalizzata), sia quanto a funzioni (giuridiche). In riferimento particolare ad un gruppo di estimi redatti in lingua volgare a Bologna tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, che per loro stessa natura si pongono all'incrocio tra diplomatica e filologia, i punti affrontati nel contributo sono nella sostanza due: il primo, di carattere più teorico e generale, verte sul quesito di cosa sia un’edizione critica in campo diplomatistico, quesito proposto in dialettica costante con i principi e il metodo che informano l'edizione critica in ambito filologico e per il quale si proporrà una possibile soluzione; il secondo punto riguarda invece l'esame, preliminare all'edizione critica, dei documenti fiscali (estimi) in lingua volgare prodotti a Bologna tra XIII e XIV secolo, volto a metterne in piena luce la natura di documento giuridico-diplomatistico a tutti gli effetti, le funzioni e il contesto di produzione. Segue quindi una terza parte dedicata all'esemplificazione dell'intreccio tra filologia e diplomatica all'interno di altre fonti notarili bolognesi dello stesso periodo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.