Il numero propone in versione ampliata e aggiornata otto contributi, organizzati in tre sezioni. Nella prima, Questioni teoriche, figurano un saggio di MassimoLocatelli che affronta i problemi legati all’analisi del ritmo in un testo audiovisivo, sia dal punto di vista stilistico, sia intendendo il ritmo come mezzo per coinvolgere il pubblico; e un saggio di Andrea Valle che presenta le possibili chiavi di lettura di un audiovisivo dalla prospettiva semiotica, offrendo a esempio un’analisi del film Shiva Baby di Emma Seligman (2020).La seconda sezione, Industria musicale e divismo, comprende i contributi di Simona Frasca, Gianni Sibilla e Claudio Bisoni. Il primo affronta un caso di pirateria musicale legato al commercio di falsari di musicassette a Napoli, il secondo traccia una mappa dei modelli produttivi e delle forme narrative del rockumentary o del film-concerto di popular music, il terzo analizza il film Tutto è musica del 1963 inteso come prodotto funzionale alla promo-zione di Domenico Modugno e delle sue canzoni. Infine, nella terza sezione, Il suono di Hollywood fra industria e drammaturgia, Andrea Bruno e Ilario Meandri illustrano i risultati di un’indagine etnografica sulle prassi compositive della musica per film condotta a Los Angeles presso lo studio del compositore Christopher Young; Gianmario Borio colloca le radici di alcuni film noir hollywoodiani nell’estetica dell’espressionismo, mettendone in risalto l’efficace combinazione di parola, immagine e suono proveniente dalle sperimentazioni teatrali del primo Novecento; Marida Rizzuti affronta la collaborazione fra compositore (Kurt Weill) e arrangiatrice (Ann Ronell) nella Hollywood degli anni Quaranta, indagando il processo compositivo da cui emerge un’autorialità multipla nella creazione della colonna sonora per il film musicale One Touch of Venus.

Musica e cinema. Drammaturgia e industria tra Italia e Hollywood

Anna Scalfaro;
2023

Abstract

Il numero propone in versione ampliata e aggiornata otto contributi, organizzati in tre sezioni. Nella prima, Questioni teoriche, figurano un saggio di MassimoLocatelli che affronta i problemi legati all’analisi del ritmo in un testo audiovisivo, sia dal punto di vista stilistico, sia intendendo il ritmo come mezzo per coinvolgere il pubblico; e un saggio di Andrea Valle che presenta le possibili chiavi di lettura di un audiovisivo dalla prospettiva semiotica, offrendo a esempio un’analisi del film Shiva Baby di Emma Seligman (2020).La seconda sezione, Industria musicale e divismo, comprende i contributi di Simona Frasca, Gianni Sibilla e Claudio Bisoni. Il primo affronta un caso di pirateria musicale legato al commercio di falsari di musicassette a Napoli, il secondo traccia una mappa dei modelli produttivi e delle forme narrative del rockumentary o del film-concerto di popular music, il terzo analizza il film Tutto è musica del 1963 inteso come prodotto funzionale alla promo-zione di Domenico Modugno e delle sue canzoni. Infine, nella terza sezione, Il suono di Hollywood fra industria e drammaturgia, Andrea Bruno e Ilario Meandri illustrano i risultati di un’indagine etnografica sulle prassi compositive della musica per film condotta a Los Angeles presso lo studio del compositore Christopher Young; Gianmario Borio colloca le radici di alcuni film noir hollywoodiani nell’estetica dell’espressionismo, mettendone in risalto l’efficace combinazione di parola, immagine e suono proveniente dalle sperimentazioni teatrali del primo Novecento; Marida Rizzuti affronta la collaborazione fra compositore (Kurt Weill) e arrangiatrice (Ann Ronell) nella Hollywood degli anni Quaranta, indagando il processo compositivo da cui emerge un’autorialità multipla nella creazione della colonna sonora per il film musicale One Touch of Venus.
2023
85
Anna Scalfaro, Marida Rizzuti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/928126
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