L’ultima enciclica di Papa Benedetto XVI, “Caritas in veritate”, pone con forza l’urgenza e la necessità di recuperare la dimensione relazionale e di applicare il principio di fraternità a tutti gli ambiti sociali, non solo alla società civile ma anche allo Stato e alla politica, all’economia e al lavoro. Il lavoro diviene così un bene intimamente relazionale, finalizzato alla santificazione del lavoro stesso, di se stessi e degli altri, e non alla ricchezza o al successo in sé. Si tratta di un nuovo ethos del lavoro, in cui esso non è più concepito in modo utilitaristico e funzionale alla sola autorealizzazione, bensì vissuto come ambito di intima propensione alla socialità e aperto ai significati ultimi della vita. In questo senso il lavoro non è più fonte di possibile alienazione, bensì occasione di relazioni di reciproca valorizzazione, in uno spirito di gratuità e reciprocità, cooperazione e condivisione, dunque una possibile strada per perseguire il «vero sviluppo» della persona, della società e dell’umanità intera.
Il lavoro, bene intimamente relazionale. Per un nuovo ethos del lavoro / Mussoni M.. - STAMPA. - (2010), pp. 179-185.
Il lavoro, bene intimamente relazionale. Per un nuovo ethos del lavoro.
MUSSONI, MAURIZIO
2010
Abstract
L’ultima enciclica di Papa Benedetto XVI, “Caritas in veritate”, pone con forza l’urgenza e la necessità di recuperare la dimensione relazionale e di applicare il principio di fraternità a tutti gli ambiti sociali, non solo alla società civile ma anche allo Stato e alla politica, all’economia e al lavoro. Il lavoro diviene così un bene intimamente relazionale, finalizzato alla santificazione del lavoro stesso, di se stessi e degli altri, e non alla ricchezza o al successo in sé. Si tratta di un nuovo ethos del lavoro, in cui esso non è più concepito in modo utilitaristico e funzionale alla sola autorealizzazione, bensì vissuto come ambito di intima propensione alla socialità e aperto ai significati ultimi della vita. In questo senso il lavoro non è più fonte di possibile alienazione, bensì occasione di relazioni di reciproca valorizzazione, in uno spirito di gratuità e reciprocità, cooperazione e condivisione, dunque una possibile strada per perseguire il «vero sviluppo» della persona, della società e dell’umanità intera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.