Negli attuali scenari, in continua evoluzione, della “società della conoscenza”, il tema degli strumenti di costruzione e di diffusione dei saperi occupa un ruolo centrale. La dichiarata tendenziale prevalenza dei beni immateriali (le conoscenze) su quelli materiali (le materie prime…) nel determinare la quantità e la qualità dello sviluppo e, in definitiva, la stessa sopravvivenza delle singole nazioni e culture pone in modo ineludibile l’interrogativo su come le conoscenze stesse vengono elaborate, su chi è in condizione di farlo in termini sistematici e privilegiati, sui possibili modi attraverso i quali garantire un accesso diffuso e democratico agli strumenti di fruizione e di produzione dei nuovi e dei vecchi saperi. Da non molti secoli (in molte realtà del pianeta, da pochi decenni) il compito di elaborare e diffondere le conoscenze è stato affidato in modo formale ai sistemi scolastici e universitari, nella crescente consapevolezza del profondo significato sociale dell’educazione e della ricerca (delle loro enormi ricadute in termini di qualificazione dei livelli di produzione, di consumo, di partecipazione…) e della conseguente necessità di non lasciarle a meccanismi familiari e locali non governati. I nuovi strumenti di informazione e comunicazione a base digitale e in particolare la telematica (l’applicazione dell’informatica al mondo delle telecomunicazioni) mettono radicalmente in discussione questa scelta. La società della conoscenza si fonda in gran parte sulle tecnologie comunicative ed esige che il maggior numero possibile di cittadini le conosca e le utilizzi, avanzando specifiche domande in tale direzione ai sistemi educativi, ma nello stesso tempo quelle stesse tecnologie si impongono nella società secondo modalità non più gestite e controllate dal mondo dell’educazione formale. La tecnologia dell’informazione e della comunicazione contemporanea propone relazioni articolate e flessibili tra gli individui (orizzontali: uno a uno, uno a molti, molti a uno, molti a molti…) che si dimostrano progressivamente incompatibili con i sistemi di relazione educativa tradizionale, sostanzialmente rigidi e verticali.
L. Guerra (2010). Educazione e tecnologie: per un modello didattico problematico. BERGAMO : Edizioni Junior.
Educazione e tecnologie: per un modello didattico problematico
GUERRA, LUIGI
2010
Abstract
Negli attuali scenari, in continua evoluzione, della “società della conoscenza”, il tema degli strumenti di costruzione e di diffusione dei saperi occupa un ruolo centrale. La dichiarata tendenziale prevalenza dei beni immateriali (le conoscenze) su quelli materiali (le materie prime…) nel determinare la quantità e la qualità dello sviluppo e, in definitiva, la stessa sopravvivenza delle singole nazioni e culture pone in modo ineludibile l’interrogativo su come le conoscenze stesse vengono elaborate, su chi è in condizione di farlo in termini sistematici e privilegiati, sui possibili modi attraverso i quali garantire un accesso diffuso e democratico agli strumenti di fruizione e di produzione dei nuovi e dei vecchi saperi. Da non molti secoli (in molte realtà del pianeta, da pochi decenni) il compito di elaborare e diffondere le conoscenze è stato affidato in modo formale ai sistemi scolastici e universitari, nella crescente consapevolezza del profondo significato sociale dell’educazione e della ricerca (delle loro enormi ricadute in termini di qualificazione dei livelli di produzione, di consumo, di partecipazione…) e della conseguente necessità di non lasciarle a meccanismi familiari e locali non governati. I nuovi strumenti di informazione e comunicazione a base digitale e in particolare la telematica (l’applicazione dell’informatica al mondo delle telecomunicazioni) mettono radicalmente in discussione questa scelta. La società della conoscenza si fonda in gran parte sulle tecnologie comunicative ed esige che il maggior numero possibile di cittadini le conosca e le utilizzi, avanzando specifiche domande in tale direzione ai sistemi educativi, ma nello stesso tempo quelle stesse tecnologie si impongono nella società secondo modalità non più gestite e controllate dal mondo dell’educazione formale. La tecnologia dell’informazione e della comunicazione contemporanea propone relazioni articolate e flessibili tra gli individui (orizzontali: uno a uno, uno a molti, molti a uno, molti a molti…) che si dimostrano progressivamente incompatibili con i sistemi di relazione educativa tradizionale, sostanzialmente rigidi e verticali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.