Popolo

Chi è, cos’è, cosa fa, cosa vuole il popolo? La parola, si sa, passa di bocca in bocca da tempi immemori, invade ora con pudore ora con clamore i nostri pensieri, s’infiltra con reticenza o veemenza nel nostro linguaggio. E ne evoca tante altre cui s’avvinghia come l’edera ai muri, ancora più grandi, sempre più complesse: sovranità, democrazia, rappresentanza, roba da filosofi, da teorici politici, da cime del pensiero. Per uno storico, quale io sono, seguirne le orme è impresa titanica, forse vana: troppo astratto il concetto, troppo vasta la parola, troppo esteso il suo impiego. Cosa dirne senza scadere nel banale? Senza elevare a legge la circostanza, a regolarità la casualità, a universalità la particolarità? Il rischio è grande, ma rischioso è un po’ tutto, a volerlo fare. Questo libretto si propone perciò di fare i conti con il popolo: il popolo come parola e il popolo come concetto.